Lo spettro di Nettuno
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Perchè Nettuno ci appare azzurro? Nettuno, ultimo grande pianeta del Sistema Solare, ci appare come una stellina di ottava magnitudine, debolmente illuminato dal Sole lontano da lui 30 volte piu' della Terra. Poiche' la luce che vediamo è luce solare riflessa ci si potrebbe aspettare che sia sostanzialmente bianca, come la luce del Sole, invece è decisamente bluastra.
La risposta sta nella sua densa atmosfera ricca di metano a bassa temperatura: le molecole del metano assorbono fortemente la luce gialla e rossa, per cui ci torna indietro soprattutto la componente blu.
Come lo abbiamo scoperto? facendo lo spettro della luce riflessa da Nettuno: la strumentazione usata è il telescopio da 30cm della nostra Associazione, un reticolo di diffrazione SA100 e la camera monocromatica QHY174M.
Il grafico mostra l'intensità luminosa, in funzione della lunghezza d'onda in nanometri, di Nettuno e di due stelle di confronto: una stella calda di tipo spettrale A1 (HD 221530, in blu), e una stella di tipo G2 (solare, HD 222582, in Viola). Lo spettro di Nettuno è disegnato in verde-azzurro. Sono evidenti le forti bande di assorbimento nello spettro di Nettuno, dovute appunto al metano, per cui il baricentro luminoso è a lunghezze d'onda più corte (più blu) di quello della stella di tipo solare.
U Scorpii sempre piu' giu'
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La sera del 18 giugno ancora uno spettro di U Sco, stavolta sono serviti 40 minuti per avere qualcosa di decente. Il confronto con lo spettro dell'11 giugno (10 minuti) è molto indicativo di come evolvono i gas espulsi nell'esplosione. Le righe di più alta temperatura sono scomparse, e anche quelle dell'Idrogeno si sono molto attenuate.
Nella figura lo spettro dell'11 è in rosso, quello del 18 in bianco, ed è decisamente più rumoroso. La scala delle ordinate è arbitraria, gli spettri non sono calibrati in flusso e sono stati riscalati per facilitare il confronto.
Dall'11 al 18 giugno la stella è scesa di due magnitudini circa
Lo spettro di U Sco
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Spettro della Nova ricorrente U Scorpii la sera del 11 giugno 2022. Camera QHY174M e reticolo SA100. Elaborazione con IRAF.
Lo spettro è dominato da larghe righe di emissione, come normale per questo tipo di stelle dopo il massimo di luminosità. La più intensa, a 6563 Angstrom, è la riga Halfa dell'Idrogeno. Lo spettro è gia' cambiato rispetto a quello del 7 giugno mostrato da Munari nella ATel 15423.
La magnitudine di U Sco e' risultata V=11.37+-0.04 usando il catalogo UCAC4. La seconda figura mostra lo spettro di U Sco confrontato a P Cyg preso la stessa notte. La FWHM di Halfa in P Cyg è 94 A contro i 150 di U Sco.
Con questo reticolo la scala è 10.86 A/pix e la FWHM dell'immagine di ordine zero è circa 8 pixel. Notare comunque che U Sco era molto bassa, per cui forse si puo' ottenere qualcosa di meglio per oggetti molto più alti sull'orizzonte.
lavori di spettroscopia
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La spettroscopia è un settore poco coperto dagli astrofili, ma può dare soddisfazioni e anche contributo scientifico.
Spettro del Quasar 3C273
Spetto della Supernova AT2024any e della galassia che la ospita , NGC1222, nella costellazione Eridano.
Nuclei galattici attivi M77 ed NGC 1275
La Nova Cas a Dicembre 2023
La Nova Cas 2021 due anni e mezzo dopo l'esplosione
Lo spettro di Urano con lo spettrografo Spec600
La Nova Cas 2021, un anno e mezzo dopo l'esplosione col telescopio Meade
Lo spettro di Nettuno telescopio Meade 30cm e grism SA200
U Sco, evoluzione: U Scorpii confronto tra 11 e 18 giugno
Una variabile interessante, Ancora U Sco
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Una variabile cataclismica : Spettro di U Scorpii
Un tentativo difficile, lo Spettro della cometa 67P
La Nova Cas cambia: Evoluzione di Nova Cas 2021
Sempre attenti alle novità: Nova Herculis 2021
Spettri di Stelle Wolf-Rayet
Seguiamo ancora RS Ophiuchi
Spettri di Novae
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La Nova Cassiopeiae 2021 è ancora brillante (magnitudine 8), mentre la Nova Herculis è scesa alla mag 13 !.
Abbiamo fatto i loro spettri la notte tra 5 e 6 luglio, insieme allo spettro della stella P Cygni, una supergigante blu con forti righe di emissione come confronto. P Cygni è di mag 4.8, per cui abbiamo dovuto fare pose da un secondo col sensore non binnato.
Per la N Her le pose erano da 30s, per la N Cas di 2 secondi, col sendore binnato 2x2.
Le figure mostrano gli spettri delle tre stelle, normalizzati a 5500 Angstrom (giallo); l'ultima figura li mostra sovrapposti. Notare come lo spettro di N Her abbia una stella sovrapposta che simula una riga di emissione.
Nel caso di P Cyg, le righe di emissione sono una piccola percentuale del flusso luminoso, mentre per le due Novae sono una percentuale molto rilevante: questo indica che l'emissione luminosa delle Novae è dovuta essenzialmente ai gas caldi emessi nell'esplosione della stella, che si vanno disperdendo nello spazio, e non alla stella che è intrinsecamente poco luminosa.
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