La nebulosa intorno ad HD 56925
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Lo spettro di Urano
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Urano è facilmente visibile con un binocolo, dato che è di magnitudine 6, ma data la lontanandza, 19 Unità astronomiche, ci appare poco più di un un punto luminoso con 3.5" di diametro.
La spettroscopia ci dà però utili indicazioni sulla composizione della sua atmosfera. Abbiamo quindi provato lo spettrografo Spec600 fornitoci da Fulvio Mete, accoppiato alla camera QHY174M. Il risultato è nella figura seguente, calibrata in lunghezza d'onda ma non in flusso.
L'atmosfera di Urano è composta soprattutto di Idrogeno ed Elio, che alle bassissime temperature di Urano non hanno righe spettrali visibili. Le larghe bande di assorbimento sono invece dovute al Metano, una molecola che è presente anche su Giove, Saturno e Nettuno.
Nova Cas 2021
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La Nova del 2021 in Cassiopea è ancora brillante, di magnitudine 11.5. E' quindi facile farne lo spettro col nostro telescopio da 30cm e il grism SA200, con la camera QHY174M.
Media di 20 pose da 30 secondi ciascuna. Data 11 novembre 2022.
La figura mostra lo spettro con le lunghezze d'onda in ascissa (in Angstrom) e l'intensità in ordinata in conteggi: lo spettro non è calibrato in flusso.
Le forti righe di emissione ancora presenti sono tipiche della fase finale delle Novae, la più intensa la H-alfa dell'Idrogeno a 6563 Angstrom.
Per confronto si riporta due precedenti spettri della Nova ripresi con lo stesso strumento a Luglio 2021 (blu) e a Novembre 2021(rosso).
Notare come a Novembre 2022 siano diventate molto più forti le righe centrate a 5690 e 6075 Angstrom, appena visibili un anno fa.
Giove, Io ed Europa
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Giove, il pianeta piu' grande del sistema solare, è un pianeta in gran parte gassoso e noi ne vediamo gli strati piu' esterni che riflettono la luce del Sole, con piccole modifiche dovute agli assorbimenti delle molecole della sua atmosfera.
La figura mostra lo spettro di Giove confrontato con quelli dei suoi satelliti Io ed Europa: Io è ricoperto da composti dello Zolfo, emessi dai suoi vulcani molto attivi, mentre Europa è completamente ricoperto da uno spesso strato di ghiacci. La differenza dei materiali superficiali fa si' che i due satelliti riflettano la luce del Sole in maniera differente, piu' rossastra quella di Io, piu' azzurra quella di Europa.
La forma dello spettro di Giove è piu' simila a quella di Europa, tranne una banda di assorbimento a 6180 angstrom dovuta al Metano presente nell'atmosfera gioviana: i due satelliti invece sono praticamente senza atmosfera e quindi riflettono lo spettro del Sole senza modificarne le righe spettrali, ma solo con diversa efficienza a causa dei materiali presenti sulle loro superfici.
La banda di assorbimento a 6900 Angstrom non è dello spettro solare, ma è provocata dall'Ossigeno della atmosfera terrestre: la luce di tutti gli astri deve infatti attraversare la nostra atmosfera per raggungerci, che quindi aggiunge i propri assorbimenti agli spettri delle sorgenti celesti.
Telescopio Meade da 30cm F/10, spettrografo Spec600 di Fulvio Mete, camera QHY174M; acquisizione con MaximDL, elaborazione con IRAF/apall, grafica con TOPCAT.
Test dello spettrografo
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Abbiamo avuto dall'amico Antonio Vagnozzi un raccordo per montare la camera QHY174M al posto della Canon allo spettrografo di Fulvio Mete. Riportiamo qui alcune figure per valutare gli spettri ottenuti con questa camera, confrontati con quelli fatti con la Canon allo stesso spettrografo, e quelli fatti con la QHY174M con il semplice reticolo SA200 in fascio convergente.
Il grafico sottostante mostra due stelle con belle righe di emissione, P Cygni e Beta Lyrae. La scala è 2.8 Angstrom/pixel, con un potere risolutivo di circa 13 Angstrom. La camera è usata in modalità binnata 2x2, visto il potere risolutivo ottenibile con la fenditura usata.
Date le minori dimensioni del sensore della QHY174M (11 mm contro i 22 della Canon) la copertura spettrale è minore, da 4370 a 7050 Angstrom, ma sufficiente a vedere gran parte dello spettro.
Vedremo se è possibile regolare lo strumento per includere la H-gamma dell'Idrogeno a 4340 Angstrom.
Di seguito lo spettro di Beta Lyrae da solo, per chiarezza.
Qui sotto riportiamo lo spettro di Beta Lyrae fatto con la Canon, la migliore qualità della spettro con la camera monocromatica è evidente.
In particolare sono spariti i bozzi dovuti alle curve di risposta dei tre filtri RGB, e quindi l'andamento dello spettro è molto piu' regolare. Il filtro R della Canon taglia oltre i 6700 Angstrom, mentre la QHY174M prosegue regolarmente verso l'infrarosso.
Per concludere, lo spettro di Beta Lyrae preso con la QHY174M e il grism SA200 (in rosso) confrontato con lo spettro preso con lo Spec600 di Fulvio Mete, stessa camera (in bianco).
Quantitativamente, il potere risolutivo spettrale è misurato dalla larghezza a meta' altezza di una riga: la riga H-alfa è 13 Angstrom con lo Spec600 e 55 Angstrom con la SA200, quasi 5 volte peggiore.
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