Cdm 20211215 2200 OrizzonteZ

PIANETI

Mercurio: ricompare nel cielo della sera e guadagna rapidamente una discreta elevazione sull’orizzonte occidentale, tanto da poterne rendere possibile l’osservazione poco dopo il tramonto. Le condizioni di osservabilità migliorano avvicinandosi alla fine del mese, quando sarà anche più facile individuarlo avendo come riferimento il ben più luminoso Venere, con cui sarà in congiunzione il giorno 29. A fine anno Mercurio tramonta circa 1 ora e 20 minuti dopo il Sole.

Venere: il tempo di osservazione si riduce drasticamente, anticipa sempre più il proprio tramonto e potremo ammirarlo per sempre meno tempo e sempre più basso in cielo negli ultimi giorni del 2021, quando raggiungerà Mercurio, come accennato nel paragrafo precedente, verificandosi la congiunzione tra i due pianeti il giorno 29. Venere rimane per tutto il mese nella costellazione del Sagittario.

Marte: possiamo provare a individuare il pianeta rosso al mattino presto, basso sull’orizzonte a Sud-Est, poco prima del sorgere del Sole. Marte inizia il mese di dicembre nella costellazione della Bilancia. Dal 15 al 25 attraversa un breve tratto della Scorpione; negli ultimi giorni dell’anno inizia il suo percorso nella costellazione dell’Ofiuco.

Giove: i pianeti più esterni si spostano lentamente tra le stelle della fascia zodiacale. Giove, con il suo alternarsi di moto diretto e retrogrado, ha già avuto dei periodi di permanenza tra le costellazioni del Capricorno e dell’Acquario, il 14 dicembre, il pianeta lascia definitivamente il Capricorno e prosegue il suo cammino nell’Acquario. L’osservabilità di Giove è limitata alle prime ore della notte e l’orario del suo tramonto anticipa sempre più. Lo vedremo quindi sempre più basso in cielo sull’orizzonte occidentale.

Saturno: al calare dell’oscurità lo vediamo già basso sull’orizzonte occidentale, dove tramonta oltre un’ora prima di Giove. Saturno si trova ancora nella costellazione del Capricorno, dove è rimasto per tutto l’anno.

Urano: è ancora possibile osservare il pianeta in condizioni ottimali per buona parte della notte, culmina a Sud nel corso delle prime ore della notte. Dopo aver raggiunto la massima altezza, si abbassa verso l’orizzonte occidentale dove tramonta nel corso della seconda parte della notte . La luminosità di Urano è al limite della visibilità occhio nudo e per poterlo individuare si consiglia l’utilizzo di un telescopio. Il pianeta continua a spostarsi lentamente con moto retrogrado nella costellazione dell’Ariete.

Nettuno: al tramonto del Sole si trova ancora alto in cielo verso Sud. E’ quindi possibile osservarlo nel corso della prima parte della notte, mentre scende verso l’orizzonte in direzione Sud-Ovest. Procedendo verso la fine del mese l’orario del suo tramonto anticipa progressivamente. A causa della sua bassa luminosità, è possibile osservare Nettuno solo attraverso un telescopio. Nettuno si trova ancora nella costellazione dell’Acquario, dove è destinato a rimanere fino all’anno 2022.

Plutone: sta per diventare inosservabile, al ridursi della propria distanza angolare dal Sole. Lo troviamo sempre più basso sull’orizzonte occidentale dove tramonta poco dopo il Sole. Plutone si trova vicino a Venere, con cui si trova in una stretta congiunzione il giorno 11. Enorme è la differenza di luminosità tra i due oggetti: Venere è il più luminoso della volta celeste, Plutone può essere individuato solo con un telescopio di adeguata potenza. Plutone si trova ancora nel Sagittario, costellazione che lo ospiterà fino al 2023.

  

CONGIUNZIONI

Luna - Marte : al mattino del 3 dicembre una impercettibile falce di Luna, il giorno prima della fase di Luna Nuova, sorge a Sud-Est preceduta dal pianeta Marte, nella costellazione della Bilancia. 

Luna - Venere : per alcuni giorni il cielo al crepuscolo serale mostrerà uno spettacolare allineamento di astri con protagonisti il falcetto di Luna crescente e ben 3 pianeti. La sera del 7 dicembre potremo osservare, nell’ordine, Venere nella costellazione del Sagittario, seguito dalla falce di Luna, già nel Capricorno, seguito, nella stessa costellazione, da Saturno e da Giove. 

Luna – Saturno : prosegue lo spettacolo del corteo di corpi celesti nel cielo della sera. L’8 dicembre l’ordine dei protagonisti vede in testa Venere, il primo a tramontare, seguito da Saturno, dalla falce di Luna crescente e, infine, Giove. Venere si trova nella costellazione del Sagittario, gli altri tre oggetti sono tutti nel Capricorno. 

Luna - Giove : il 9 dicembre la Luna crescente raggiunge la costellazione dell’Acquario, completando il “sorpasso” di tutti i pianeti protagonisti del cielo serale, Giove e Saturno ancora nel Capricorno e Venere nel Sagittario. 

Luna - Pleiadi : la notte del 16 dicembre la Luna si trova nella costellazione del Toro, dove possiamo ammirare l’ammasso delle Pleiadi, le Iadi e la stella Aldebaran. 

Mercurio - Venere : il 29 dicembre i due pianeti, Mercurio e Venere, sono già molto bassi sull’orizzonte a Sud-Ovest, poco dopo il tramonto del Sole, nella costellazione del Sagittario. Una congiunzione tra due pianeti è comunque sempre un evento che merita uno sguardo, che in questa occasione è arricchito dalla presenza di Saturno e Giove nel Capricorno, che porta a 4 il numero di pianeti visibili ad occhio nudo, al crepuscolo, nel cielo occidentale: un ottimo soggetto anche per gli astrofotografi. 

Luna - Marte : probabilmente uno spettacolo per pochi, dato che si verifica tra le prime luci dell’alba del 31 dicembre, con la sottile falce di Luna calante che sorge nella costellazione dello Scorpione, seguita da due astri noti per il loro colore arrossato, la stella Antares e il pianeta Marte, già nell’Ofiuco. La congiunzione Luna - Marte è l’ultimo evento astronomico di questo anno 2021. 

COSTELLAZIONI
Con il mese di dicembre entriamo definitivamente nel periodo di migliore osservabilità delle grandi costellazioni invernali che caratterizzeranno i prossimi mesi. Le costellazioni autunnali, povere di stelle brillanti e non sempre facilmente identificabili dal neofita - Capricorno, Acquario, Pesci - si avviano al tramonto nel cielo di Sud - Ovest, sostituite a Sud - Est dall'inconfondibile costellazione di Orione, accompagnata dal Cane Maggiore con la fulgida Sirio, dal Toro, dai Gemelli.
In queste costellazioni possiamo individuare alcune delle stelle più luminose dell'intera volta celeste; oltre alla già citata Sirio, ricordiamo la rossa Aldebaran nel Toro, Castore e Polluce nei Gemelli, Procione nel Cane Minore, Capella nell'Auriga. Orione, la più bella costellazione invernale, è caratterizzata dalle tre stelle allineate della cintura e dai luminosi astri Betelgeuse, Rigel, Bellatrix e Saiph che ne disegnano il contorno. Con piccoli strumenti  non è difficile individuare la celeberrima nebulosa (M 42), situata nella spada, poco al di sotto della cintura.
Per alcune ore dopo il tramonto è ancora possibile osservare a Ovest alcune costellazioni che abbiamo potuto seguire per il periodo autunnale: il grande quadrilatero di Pegaso, Andromeda con l'omonima Galassia, Perseo, la minuscola costellazione del Triangolo, accanto all'altrettanto piccola costellazione zodiacale dell'Ariete. Dalla parte opposta del cielo, in tarda serata si potrà assistere al sorgere del Cancro e, successivamente, del Leone.
A Nord le costellazioni circumpolari compongono un cerchio ideale intorno all'Orsa Minore, con all'estremità la Stella Polare: in senso antiorario incontriamo Cassiopea, Cefeo, il Dragone, l'Orsa Maggiore, la Giraffa.

 

DAL SITO UFFICIALE UAI

Cdm 20211115 2200 OrizzonteZ

PIANETI

Mercurio: all’inizio del mese sorge quasi un’ora e mezza prima del Sole e la visibilità mattutina sul cielo orientale tra le luci dell’alba è ancora buona. Con il passare dei giorni Mercurio si abbassa sempre più all’orizzonte, fino a diventare inosservabile, raggiungendo la congiunzione con il Sole il 29 novembre. 


Venere:  il 28 novembre tramonta 2 ore e 46 minuti dopo il Sole. Possiamo quindi osservarlo agevolmente nel corso delle prime ore della sera. Il pianeta inizia il mese vicino al limite della costellazione dell’Ofiuco, ma già dal 2 novembre lo vediamo nel Sagittario, che attraversa quasi per intero nel corso del mese.

 
Marte: ricompare al mattino presto tra le luci dell’alba. Nelle prime settimane del mese sarà ancora difficile scorgerlo, molto basso sull’orizzonte orientale. A fine novembre aumentano le possibilità di riuscire ad individuarlo poco prima del sorgere del Sole. Fino al 10 novembre si trova nella costellazione della Vergine: successivamente lo vedremo nella Bilancia.

 
Giove: si trova al culmine a Sud poco dopo il tramonto del Sole. Possiamo quindi ancora seguirlo nelle prime ore della notte a Sud-Ovest mentre scende verso l’orizzonte. Giove si trova ancora nella costellazione del Capricorno, sempre più vicino al limite con l’Acquario.

 
Saturno: le condizioni di osservabilità sono simili a quelle di Giove. Saturno però tramonta oltre un’ora e mezza prima di Giove: abbiamo quindi meno tempo per riuscire ad osservarlo nelle prime ore della sera, sempre più basso sull’orizzonte a Sud-Ovest. Saturno anche in questo mese rimane sempre nella costellazione del Capricorno.

 
Urano: il pianeta Urano si trova in opposizione al Sole il giorno 5 novembre. Pertanto il pianeta è osservabile per l’intera notte. Lo si può quindi individuare facilmente ad oriente al calare dell’oscurità, per poi vederlo elevarsi e poi culminare a Sud nel corso delle ore centrali della notte. Poichè la luminosità del pianeta è al limite della capacità di percezione dell’occhio umano, si consiglia di osservarlo con l’ausilio di un telescopio. Urano prosegue ancora il suo lento moto retrogrado all’interno della costellazione dell’Ariete.

 
Nettuno: il pianeta è osservabile nel corso della prima parte della notte. Nella prime ore di oscurità lo si può osservare al culmine in direzione Sud. Intorno alla mezzanotte si trova già vicino all’orizzonte occidentale, prossimo al suo tramonto. Nel corso del mese l’intervallo di osservabilità si riduce progressivamente. Per individuare Nettuno è necessario l’uso del telescopio: la luminosità del pianeta è infatti inferiore ai limiti accessibili all’osservazione ad occhio nudo. Urano si trova ancora nella costellazione dell’Acquario, dove rimanere fino all’anno 2022.

 Plutone: si trova ancora nella costellazione del Sagittario, in una posizione approssimativamente intermedia tra Venere e Saturno. Come sempre, Plutone ha una luminosità estremamente inferiore rispetto a quella dei pianeti visibili ad occhio nudo: è indispensabile l’uso di un telescopio di adeguata potenza per osservarlo. Plutone rimane sulla volta celeste solo alcune ore, per tramontare nel corso della sera, poco dopo Venere.

 

CONGIUNZIONI

Luna - Venere: la sera dell’8 novembre, sull’orizzonte a Sud-Ovest, possiamo osservare Venere che tramonta seguita dalla falce di Luna crescente, nella costellazione del Sagittario. 

Luna - Giove - Saturno: un appuntamento che si ripete da alcuni mesi, un suggestivo incontro tra tre astri, la Luna, in questa occasione al Primo Quarto, insieme a Giove e Saturno, tutti insieme nella costellazione del Capricorno la sera dell’11 novembre. 

Luna - Pleiadi - Iadi : la notte del 19 novembre la Luna Piena attraversa la costellazione del Toro tra l’ammasso delle Pleiadi e le Iadi, la testa del Toro, dove brilla anche la stella più luminosa della costellazione, Aldebaran. (vedi mappa)
La notte si allunga, il Sole anticipa sempre più il suo tramonto, e questo ci regala qualche ora in più di osservazione della volta stellata.

 

COSTELLAZIONI
allo spengersi delle ultime luci del crepuscolo avremo ancora l'opportunità di ammirare brevemente, sull'orizzonte occidentale, alcuni degli astri caratteristici del cielo estivo.
Li rammentiamo ancora una volta: possiamo riconoscere il "Triangolo Estivo", ai cui vertici troviamo le stelle Altair dell'Aquila, Vega della Lira e Deneb del Cigno .
Subito dopo il tramonto sarà possibile scorgere anche Ercole, in basso sull'orizzonte a Nord Ovest. Lungo la fascia zodiacale nelle prime ore della sera possiamo riconoscere il Capricorno e l'Acquario, privi di stelle particolarmente brillanti. Proseguendo verso Sud, troviamo i Pesci e la minuscola costellazione dell'Ariete.
Chi osserva da luoghi con l'orizzonte meridionale privo di ostacoli - in pianura o sul mare - può cimentarsi nel riconoscimento delle costellazioni che si estendono al di sotto dell'eclittica: la Balena e più a Ovest, sotto l'Acquario, il Pesce Australe, dove si può facilmente riconoscere una stella brillante, Fomalhaut.
Verso Est vedremo sorgere le costellazioni zodiacali che domineranno il cielo nell'imminente inverno: vedremo così prima il Toro e successivamente i Gemelli.
In tarda serata nel cielo orientale si inizieranno a vedere altre costellazioni, prossime protagoniste dei cieli invernali: il Cancro, a sinistra dei Gemelli, e nella seconda parte della notte, il Leone.
Inconfondibili, a Sud-Est nelle prime ore della notte, le costellazioni di Orione e del Cane Maggiore, con la luminosissima Sirio.
Sopra i Gemelli e il Toro è facilmente identificabile un'altra costellazione che vedremo ben alta in cielo per i prossimi mesi: si tratta dell'Auriga, dalla caratteristica forma a pentagono, in cui uno dei vertici è rappresentato da una delle stelle più luminose della volta celeste, Capella.
In prossimità dello zenit, sulla nostra verticale, le costellazioni  del grande quadrilatero di Pegaso, seguito, verso Nord Est, da Andromeda e da Perseo e, più vicine al Polo Nord Celeste, la "W" di Cassiopea e il meno appariscente Cefeo.
Vale la pena soffermarsi anche sulla piccola costellazione del Triangolo, tra Andromeda e l'Ariete: in essa si trova la Galassia a spirale M33, ben nota a tutti gli astrofili: è la terza componente per importanza del "Gruppo Locale", la concentrazione di galassie di cui fanno parte la nostra Via Lattea e la notissima Galassia di Andromeda.
A Settentrione troviamo come sempre l'Orsa Maggiore e l'Orsa Minore, con la Stella Polare immobile ad indicarci il Nord; tra le due Orse possiamo riconoscere il Dragone.

Cdm 20211015 2200 OrizzonteZ

PIANETI

Mercurio: all’inizio del mese si verifica un periodo nel quale il pianeta rimane inosservabile, poi ricompare al mattino presto e risale rapidissimo sull’orizzonte orientale fino a raggiungere in circa 2 settimane le condizioni di migliore osservabilità mattutina. La massima elongazione viene raggiunta il 25 ottobre, con una distanza angolare dal Sole di 18° 24'. In quella circostanza il pianeta sorge un’ora e 36 minuti prima del Sole: un’opportunità molto favorevole per scorgerlo tra le luci dell’alba.

Venere: tramonta quasi 2 ore e 20 minuti dopo il Sole. Possiamo quindi ammirarlo agevolmente ad Sud-Ovest al crepuscolo serale. Il pianeta rimane nella costellazione della Bilancia fino al 7 ottobre, quando fa il suo ingresso nello Scorpione; il giorno 21 entra nella costellazione dell’Ofiuco.

Marte: l’8 ottobre si trova in congiunzione con il Sole, pertanto è di fatto inosservabile per tutto il mese. Alla fine di ottobre torna nel cielo del mattino, ma è ancora troppo basso sull’orizzonte e vicino al Sole per riuscire a distinguerlo nella luce dell’alba. Marte rimane per tutto il mese nella costellazione della Vergine.

Giove: il pianeta è ancora agevolmente osservabile nel corso della prima parte della notte. Lo vediamo culminare a Sud nelle ore serali; nelle ore centrali della notte scende a Sud-Ovest, dove nel corso del mese anticipa sempre più l’orario del suo tramonto. Giove si sposta lentamente con moto retrogrado fino al 18 ottobre, quando diventa stazionario per poi tornare al moto diretto, rimanendo sempre all’interno della costellazione del Capricorno.

Saturno: le condizioni di osservabilità di Saturno sono ancora simili a quelle di Giove, dato che entrambi i pianeti si trovano nella stella costellazione, il Capricorno. Saturno si trova più a Ovest e tramonta prima di Giove. Dopo averlo osservato al culmine sull’orizzonte Sud al calare dell’oscurità, il pianeta si avvia al tramonto già intorno alla mezzanotte. Anche Saturno, come Giove, inizia il mese con un lento moto retrogrado, si ferma, stazionario, l’11 ottobre , per poi riprendere la marcia con moto diretto.

Urano: il pianeta sta per raggiungere l’opposizione al Sole. E’ quindi ormai prossimo alle condizioni ideali di osservabilità. Urano è pertanto osservabile per gran parte della notte, visibile ad Est al calare dell’oscurità per poi proseguire verso il culmine a Sud dopo la mezzanotte. La luminosità di Urano è al limite della visibilità ad occhio nudo: per poterlo osservare agevolmente si consiglia comunque l’uso del telescopio. Il pianeta si sposta lentamente, con moto retrogrado, nella costellazione dell’Ariete.

Nettuno: reduce dall’opposizione del mese scorso, il pianeta è ancora osservabile per gran parte della notte. Dopo il tramonto del Sole lo si può individuare in direzione Sud-Est. Successivamente, durante la prima parte della notte, il pianeta culmina alla massima altezza a Sud. Per poter individuare Nettuno è comunque necessario l’uso del telescopio, data la sua bassa luminosità, non accessibile alla percezione ad occhio nudo. Nettuno si trova ancora nella costellazione dell’Acquario, dove è rimasto per un lungo periodo che terminerà nell’anno 2022.

Plutone: l’intervallo di osservabilità di Plutone è limitato alla prima parte della notte: possiamo osservarlo a Sud-Ovest, dove tramonta nel corso delle ore serali. A causa della sua luminosità molto bassa, come di consueto è necessario utilizzare un telescopio di adeguata potenza per riuscire ad individuarlo. Plutone si sposta con estrema lentezza nella costellazione del Sagittario, dove resterà fino all’anno 2023.

CONGIUNZIONI

Luna - Venere : poco dopo il tramonto del Sole del 9 ottobre possiamo ammirare sull’orizzonte a Sud-Ovest la falce di Luna crescente in congiunzione con Venere nella costellazione dello Scorpione, vicino al limite con la Bilancia.

Luna - Saturno  : Anche in questo mese una della configurazioni più spettacolari della volta celeste vede protagonisti la Luna e i pianeti Giove e Saturno. La sera del 14 ottobre la Luna di poco oltre la fase di Primo Quarto si trova più vicina a Saturno, nella costellazione del Capricorno.

 Luna - Giove : la sera successiva, il 15 ottobre, la Luna ha “sorpassato” anche Giove e nel corso della serata lascia la costellazione del Capricorno, che ospita i due pianeti – Giove e Saturno – e passa nella costellazione dell’Acquario. 

Luna - Pleiadi - Iadi : il 23 ottobre, ad Est, sarà possibile osservare la Luna calante nella costellazione del Toro, tra le stella Aldebaran e le Iadi più in basso e l’ammasso stellare delle Pleiadi in alto. 

COSTELLAZIONI

Solo nelle prime ore della notte ci sarà ancora l'opportunità di osservare parte delle costellazioni che hanno dominato il cielo estivo.Una volta spente le ultime luci del crepuscolo serale, avremo appena il tempo di vedere ad occidente il tramonto del Bootes con la brillante stella Arturo, subito seguito dall'Ofiuco e da Ercole.Abbiamo a disposizione qualche ora in più per vedere ancora una volta il "Triangolo Estivo", del quale ricordiamo i componenti: ai vertici troviamo le stelle Altair dell'Aquila, Vega della Lira e infine Deneb del Cigno. Lungo l'eclittica cominciano ad apparire ad Est le costellazioni dello Zodiaco che vedremo alte in cielo per i successivi mesi dell'Autunno e dell'Inverno: in tarda serata sorgeranno prima il Toro e successivamente i Gemelli.Ad Ovest, poco dopo il tramonto del Sole, potremo vedere un'ultima volta per quest'anno il Sagittario; a Sud - Ovest il Capricorno e l'Acquario, privi di stelle particolarmente brillanti, non offrono punti di riferimento rilevanti.La costellazione dei Pesci è anch'essa poco appariscente, ma la sua posizione, a Sud di quella di Pegaso, ne facilita il ritrovamento sulla volta celeste.Ancora più ad Est è facile identificare la piccola costellazione zodiacale dell'Ariete. Il grande quadrilatero di Pegaso, il cavallo alato, situato ben alto nel cielo in questa stagione, quasi allo zenit - cioè sulla verticale sopra le nostre teste.Tra Pegaso e la Stella Polare, quest'ultima come sempre ferma in cielo ad indicare il Nord, troviamo Cassiopea, con la sua inconfondibile forma a "W", e Cefeo, una costellazione un po' più difficile da riconoscere essendo priva di stelle brillanti.Dal vertice nord-est del quadrilatero di Pegaso inizia un allineamento di 3 stelle piuttosto luminose: si tratta della costellazione di Andromeda.Proseguendo ancora sullo stesso allineamento, sull'orizzonte nord-orientale, sopra la brillante stella Capella (della costellazione dell'Auriga), possiamo riconoscere il Perseo, con una forma che ricorda una "Y" rovesciata.Parlando di queste costellazioni, non si può fare a meno di citare due oggetti del cielo tra i più ammirati dagli astrofili. Si tratta di oggetti molto facili da osservare, adatti anche a chi si avvicina per la prima volta all'osservazione astronomica.Iniziamo con il "Doppio Ammasso del Perseo": si trova nella zona di cielo tra Perseo e Cassiopea ed è già visibile ad occhio nudo in cieli oscuri e senza Luna, ma diventa spettacolare già con un semplice binocolo. Complessivamente i due ammassi sono costituiti da circa 400 stelle, e distano da noi oltre 7.000 anni luce.Guardiamo adesso la costellazione di Andromeda: delle 3 stelle più brillanti che troviamo vicino a Pegaso, prendiamo a riferimento quella centrale. Spostiamoci da lì verso Cefeo: con l'aiuto di una mappa, non sarà difficile notare anche con un binocolo (ma in cieli molto bui si può intravedere anche ad occhio nudo) una leggera nebulosità a forma di ellisse schiacciata: è la famosa Galassia di Andromeda, omonima della costellazione che la ospita.Andromeda è la galassia più vicina alla nostra Via Lattea, ma i "grandi numeri" che la caratterizzano non mancheranno di emozionare chi per la prima volta potrà osservarla attraverso un telescopio: si trova comunque alla distanza di circa 2 milioni e mezzo di anni luce (un anno luce è pari a circa 9.460,8 miliardi di km), ha un diametro di circa 200.000 anni luce secondo le stime più recenti e contiene oltre 100 miliardi di stelle!Concludiamo il tour del cielo con l'Orsa Maggiore, che in questo periodo troviamo bassa sull'orizzonte settentrionale. Tra le due Orse possiamo riconoscere il Dragone.

Dal sito ufficiale UAI.

Cdm 20210915 2200 OrizzonteZ

PIANETI

Mercurio: rimane sempre molto basso sull’orizzonte occidentale, difficilmente rintracciabile alla luce del crepuscolo serale. Le condizioni teoricamente più favorevoli per tentare di individuarlo si verificano il 3 settembre, quando tramonta 48 minuti dopo il Sole. Nei giorni successivi il pianeta anticipa sempre più l’orario del proprio tramonto avvinandosi alla congiunzione con il Sole che avrà luogo a ottobre.

 

Venere: visibile all’inizio della sera, sull’orizzonte occidentale, dove tramontava un’ora e mezza dopo il Sole. Questa situazione permane nelle prime settimane di settembre, ma all’inizio dell’Autunno Venere inizia a ritardare di alcuni minuti l’orario del proprio tramonto, incrementano così l’intervallo di tempo a disposizione per osservarlo. Venere completa il suo percorso nella costellazione della Vergine: dal 18 settembre potremo osservare il pianeta nella Bilancia.

 

Marte: è ormai molto vicino al Sole, con sui sarà prossimamente in congiunzione. Il pianeta rosso si trova sull’orizzonte occidentale immerso nella luce del crepuscolo. Il 5 settembre Marte lascia il Leone ed inizia ad attraversale la costellazione della Vergine.

Giove: è ancora osservabile in condizioni ottimali: lo vediamo culminare a Sud nel corso della prima parte della notte, per poi osservarlo mentre scende gradualmente verso l’orizzonte a Sud-Ovest. Giove si muove lentamente con moto retrogrado nella costellazione del Capricorno.

Saturno: le condizioni di osservabilità del pianeta con gli anelli sono sostanzialmente analoghe a quelle di Giove. Entrambi i pianeti – reduci dalle opposizioni di agosto – si trovano relativamente vicini, nella costellazione del Capricorno. Anche Saturno pertanto è osservabile per gran parte della notte.

Urano: si può individuare il pianeta sopra l’orizzonte ad Est nel corso della tarda serata. Con il passare dei giorni Urano anticipa sempre più l’orario in cui sorge e si allunga così l’intervallo di tempo in cui è possibile osservarlo, che ormai si estende per gran parte della notte. Urano è al limite della visibilità occhio nudo e per poterlo individuare si consiglia l’uso di un telescopio. Il pianeta si sposta lentamente con moto retrogrado nella costellazione dell’Ariete.

Nettuno: il pianeta raggiunge l’opposizione al Sole il giorno 14 settembre. Nettuno è pertanto osservabile per l’intera durata della notte. Lo si può individuare ad Est dopo il tramonto del Sole, al culmine a Sud nelle ore centrali della notte e ad occidente prima dell’alba. Nonostante le condizioni ottimali di osservabilità, è comunque necessario l’uso del telescopio per poter individuare il pianeta, la cui luminosità è inferiore ai limiti accessibili all’osservazione ad occhio nudo. Nettuno si trova ancora nella costellazione dell’Acquario, dove è destinato a rimanere fino all’anno 2022

 

Plutone: nelle ore centrali della notte è possibile individuarlo man mano più basso sull’orizzonte a Sud-Ovest. Plutone ha una luminosità molto bassa ed è sempre indispensabile l’uso del telescopio per poterlo individuare. Plutone si trova ancora nella costellazione del Sagittario che lo ospiterà ancora a lungo, fino al 2023.

 

CONGIUNZIONI

Luna - Venere : la sera del 10 settembre nelle prime ore della sera possiamo ammirare il tramonto di Venere seguita dalla falce di Luna crescente.

 

Luna - Giove - Saturno : suggestiva concentrazione di astri nel Capricorno. La notte del 17 settembre la Luna si trova al centro della costellazione tra Giove e Saturno.

 

Luna - Pleiadi : nella tarda serata del 25 settembre la Luna si trova nella costellazione del Toro, vicina all’ammasso stellare delle Pleiadi.

 

COSTELLAZIONI

Gli astri che eravamo abituati a vedere ben alti in cielo intorno alla mezzanotte, sono invece spostati verso occidente dove si accingono a tramontare. Nelle prime ore della sera sarà possibile scorgere sull'orizzonte lo Scorpione, seguito dal Sagittario e, più in alto, dall'Ofiuco e da Ercole.

Più a Nord - Ovest tramonta invece la brillante stella Arturo, nella costellazione del Bootes: al suo fianco sinistro notiamo la piccola costellazione della Corona Boreale.

Qualche ora più tardi sarà il turno del Triangolo Estivo ad avviarsi verso l'orizzonte occidentale. Ne ricordiamo ancora una volta le componenti principali: sopra il Sagittario troviamo l'Aquila, con la stella Altair che rappresenta il primo dei tre vertici del Triangolo.

La stella più brillante delle tre è invece Vega, nella Lira. La figura geometrica è completata da Deneb, la coda del Cigno. Con l'aiuto della mappa del cielo si potranno facilmente identificare anche le costellazioni minori, disposte tra l'Aquila e il Cigno; in particolare, sono riconoscibili la Volpetta, la Freccia e il Delfino.

Tornando alla fascia zodiacale, le costellazioni visibili verso Sud in questo periodo sono meno spettacolari e di più difficile identificazione rispetto a quelle osservate nei mesi precedenti.

Capricorno, Acquario e Pesci sono piuttosto estese, ma prive di stelle brillanti.

Più facile da trovare la minuscola costellazione dell'Ariete, che vedremo sorgere a Est.

Per riconoscere queste costellazioni possiamo sfruttare gli allineamenti delle stelle più brillanti delle costellazioni che troviamo nelle vicinanze: Acquario e Pesci ad esempio si trovano proprio sotto il grande quadrilatero di Pegaso, il cavallo alato, che dopo il tramonto domina il cielo di Sud-Est.

Partendo da Pegaso, verso Nord-Est, troviamo la costellazione di Andromeda, dove anche con un semplice binocolo (ma in cieli molto oscuri la si intravede già ad occhio nudo) è possibile osservare l'omonima galassia. Andromeda è seguita da Perseo, con una forma che ricorda una "Y" rovesciata.

Più in alto rispetto ad Andromeda e Perseo, spostandoci a Nord verso la Stella Polare, troviamo Cassiopea, con la sua caratteristica forma a "W", e la meno appariscente costellazione di Cefeo.

Tra Perseo e Cassiopea c'è un altro noto oggetto del profondo cielo che merita di essere osservato: si tratta del cosiddetto "Doppio Ammasso del Perseo".

I due ammassi contengono complessivamente circa 400 stelle e distano da noi oltre 7.000 anni luce, separati da circa un migliaio di anni luce l'uno dall'altro.

Il "Doppio Ammasso" è un oggetto molto esteso: la visione migliore la si può avere con un binocolo, che permette di ammirare entrambe le concentrazioni di stelle, che di norma non entrano nel ristretto campo inquadrato da un telescopio.

Completiamo la descrizione della volta celeste con l'Orsa Maggiore, che troviamo a Nord - Ovest, accompagnata dal Dragone, un "serpente" di stelle che si snoda tra le due Orse.

 

Dal sito ufficiale UAI

agosto

PIANETI

Mercurio: il pianeta proprio all’inizio del mese, il 1° agosto, si trova in congiunzione con il Sole. Per buona parte del mese sarà praticamente inosservabile. Pur allontanandosi dal Sole, anche nella seconda metà di agosto non sarà facile da scorgere. Il pianeta rimane sempre basso sull’orizzonte occidentale. Verso la fine del mese si può tentare di scorgerlo nella luce del crepuscolo serale, quando tramonta circa 45 minuti dopo il Sole.

Venere:  il pianeta che tramonta un’ora e mezza dopo il Sole. Possiamo quindi osservarlo facilmente, ma per un intervallo di tempo relativamente breve, al crepuscolo serale sull’orizzonte occidentale. Una variazione da segnalare, il percorso tra le costellazioni, che vedrà Venere completare la propria permanenza nel Leone il 10 agosto, per poi passare nella Vergine.

Marte: il pianeta rosso è quasi inosservabile. Lo troviamo nella costellazione del Leone, molto basso sull’orizzonte occidentale. Data la sua luminosità sensibilmente inferiore, al contrario di Venere, Marte è praticamente invisibile nella luce del crepuscolo serale. La posizione sulla volta celeste è vicina a quella di Mercurio, con cui si trova in congiunzione il 19 agosto.

Giove: il 19 agosto il pianeta raggiunge l’opposizione al Sole: Giove rimane quindi visibile per tutta la notte. In questo periodo il pianeta gigante raggiunge la minima distanza dalla Terra e la massima luminosità. Nello stesso giorno Giove, che si sta spostando con moto retrogrado, lascia la costellazione dell’Acquario e ritorna nel Capricorno.

Saturno: l’opposizione del pianeta con gli anelli avviene all’inizio del mese, il 2 agosto. Anche per Saturno valgono quindi le stesse condizioni di osservabilità ottimale, come per Giove. Possiamo pertanto osservarlo per tutta la notte, a Sud-Est la sera, a Sud nelle ore centrali della notte, a Sud-Ovest prima dell’alba. Saturno prosegue il proprio lento moto retrogrado all’interno della costellazione del Capricorno.
 
Urano: intorno alla mezzanotte Urano appare sull’orizzonte orientale. Lo si può pertanto osservare per tutta la seconda parte della notte. A partire dal 20 agosto il moto del pianeta si inverte e diventa retrogrado. Urano si trova ancora nella costellazione dell’Ariete. La luminosità di Urano è al limite della visibilità ad occhio nudo e per poterlo osservare agevolmente è necessario utilizzare il telescopio.

Nettuno: il pianeta è osservabile per gran parte della notte. Nettuno continua ad anticipare l’orario in cui sorge, nell’imminenza dell’opposizione al Sole, che si verifica nel mese di settembre. Lo possiamo cercare a Sud-Est dopo il tramonto, a Sud poco dopo la mezzanotte, a Sud-Ovest al termine della notte. La luminosità di Nettuno è inferiore ai limiti accessibili all’osservazione ad occhio nudo ed è quindi indispensabile l’uso del telescopio per poterlo individuare. Il pianeta si trova ancora nella costellazione dell’Acquario, dove è destinato a rimanere per un periodo molto lungo, fino all’anno 2022.

Plutone:  rimane ancora osservabile per quasi tutta la notte. Per osservarlo è sempre necessario un telescopio di adeguata potenza. Plutone è destinato a rimanere nella costellazione del Sagittario ancora per alcuni anni, fino al 2023.

COSTELLAZIONI

Attendiamo lo spengersi delle ultime luci del crepuscolo e volgiamo lo sguardo verso Sud. Ci troviamo nel Sagittario, costellazione che occupa la zona della volta celeste nella quale è situato il centro della nostra galassia, la Via Lattea.
Da quell'area si origina un fiume di stelle che si estende tutto intorno a noi e che possiamo seguire alzando lo sguardo e andando in alto e verso sinistra, attraverso il Triangolo Estivo - ovvero le costellazioni dell'Aquila, della Lira e del Cigno .
Se già ad occhio nudo possiamo apprezzare e intuire l'immensità del disco di stelle in cui siamo immersi, con un binocolo il numero di astri visibili è incalcolabile, e innumerevoli sono le nebulose e gli ammassi stellari che si possono scorgere. Con un telescopio possiamo poi trovare una vera miniera di oggetti del cielo, splendidi soggetti per gli appassionati di astrofotografia.
Rimanendo lungo la fascia zodiacale, nelle prime ore della sera c'è ancora tempo per riconoscere le costellazioni della Bilancia e dello Scorpione che si avviano al tramonto verso occidente; a Sud - Est troviamo invece il Capricorno e l'Acquario, costellazioni relativamente grandi ma prive di stelle brillanti e difficilmente riconoscibili senza l'ausilio di una carta del cielo.
A Nord-Ovest la brillante stella Arturo contende a Vega il primato di astro più luminoso: essa fa parte del Bootes, dall'inconfondibile forma ad aquilone. Alla sua sinistra, la piccola costellazione della Corona Boreale.
Vega, che già sappiamo riconoscere come uno dei vertici del Triangolo Estivo, insieme a Deneb e Altair, nelle prima parte della notte si trova prossima allo Zenit, proprio sopra le nostre teste, e costituisce un buon punto di riferimento per proseguire il riconoscimento delle altre costellazioni.
Partendo da Vega e spostandoci verso Ovest possiamo individuare la costellazione di Ercole; più in basso, tra Vega e Antares (la stella più luminosa dello Scorpione) situata l'ampia ma poco appariscente costellazione dell'Ofiuco.
Ancora nei pressi del Triangolo Estivo, in particolare nelle notti non disturbate dalla luce della Luna, possiamo cimentarci nel riconoscimento delle costellazioni minori, come la Freccia - tra il Cigno e l'Aquila - o il Delfino, facilmente individuabile per la sua forma a rombo.
In direzione Nord, la Stella Polare è come sempre al centro della famiglia delle Costellazioni Circumpolari. L'Orsa Maggiore e l'Orsa Minore sono accompagnate, procedendo in senso antiorario, dal Dragone, da Cefeo e, con la caratteristica forma a "W", da Cassiopea. Infine a Est vedremo sorgere il grande quadrilatero di Pegaso, seguito da Andromeda e Perseo, che ritroveremo protagonisti dei cieli autunnali.
Ricordiamo che nel Perseo si trova il "radiante" dello sciame di meteore detto appunto delle "Perseidi".
Per le Perseidi quest'anno (max 12/13 agosto) si prevede un'apparizione favorevole, dato che non ci sarà praticamente il disturbo della Luna. Osserveremo un buon numero di Perseidi in aumento già a partire dalla notte del 12 agosto poi nelle ore serali la frequenza sarà ancora più sostenuta e quindi potremo seguire l'andamento discendente della curva di attività fino all'alba del 13 agosto. Il tasso orario dovrebbe superare il centinaio di meteore, occorre però ricordare che tale numero risulta in genere ben minore, in quanto l'area radiante da cui le meteore si dipartono non è allo zenit e nei luoghi da cui si osserva non si hanno cieli limpidi e bui. In presenza poi di foschia o di inquinamento luminoso il numero delle meteore effettivamente osservabili diventa limitato solamente a quelle più luminose.


Dal sito ufficiale UAI