PIANETI

Mercurio:  unico pianeta che possiamo individuare in orario serale, che verso la fine del mese raggiunge la migliore visibilità serale per l’anno in corso, la massima elongazione serale si verifica il 29 aprile, con una distanza angolare di 20° 36’ tra il Sole e il pianeta. In quella data Mercurio tramonta un’ora e 53 minuti dopo il Sole, l’intervallo di tempo più lungo per osservare il pianeta nel 2022 nel corso della sera.

Venere: è l’astro più luminoso e la sua luce risplende al mattino presto sull’orizzonte orientale, dominando lo spettacolare gruppo di pianeti osservabili al mattino tra le luci dell’alba, che comprende Marte, Saturno e Giove. Venere inizia il mese nel Capricorno. Dal giorno 4 si trova nella costellazione dell’Acquario, che attraversa completamente fino a raggiungere i Pesci, in cui fa il suo ingresso il 28 aprile, raggiungendo Giove con il quale sarà protagonista della spettacolare congiunzione del giorno 30.

Marte: nel gruppo di pianeti del mattino, nei primi giorni del mese lo vedremo raggiungere e “sorpassare” Saturno nella costellazione del Capricorno, che percorre fino all’11 aprile. Nei giorni seguenti Marte percorre un ampio tratto della costellazione dell’Acquario.

Giove: i pianeti esterni attraversano lentamente le costellazioni zodiacali. Sono necessari 11,86 anni terrestri per completare una rivoluzione intorno al Sole. In questo periodo tuttavia Giove ha impiegato un periodo relativamente breve, esattamente 4 mesi, per attraversare la completamente la costellazione dell’Acquario. Il 14 aprile il pianeta gigante farà il suo ingresso nei Pesci. Nel corso della prima parte del mese Giove è ancora difficile da osservare, trovandosi ad Est ancora molto basso sull’orizzonte ad Est al mattino presto. In seguito migliora la sua visibilità, aumentando le possibilità di individuarlo tra le luci dell’alba, dove a fine mese sarà facile individuarlo vicino a Venere, che lo raggiungerà il 29 aprile.

Saturno: nei primi giorni del mese le condizioni di osservabilità del pianeta sono analoghe a quelle di Marte, con cui sarà protagonista di una interessante congiunzione. In seguito Marte raggiunge la costellazione dell’Acquario, mentre Saturno rimane nel Capricorno. In quella posizione Saturno diventa il primo a sorgere tra i componenti del corteo di pianeti visibili al mattino presto, anticipando l’apparizione di Marte, Venere e Giove.

Urano: il pianeta è di fatto inosservabile, essendo ormai prossimo alla congiunzione con il Sole, che si verificherà il prossimo mese. 

Nettuno: dopo la congiunzione con il Sole avvenuta il mese scorso, il pianeta torna visibile al mattino presto in direzione Est, poco prima del sorgere del Sole. L’osservazione di Nettuno è ancora particolarmente difficoltosa, trovandosi ancora molto basso sull’orizzonte orientale, il pianeta è ormai molto vicino al limite con i Pesci.

Plutone: si aggiunge al lungo corteo di componenti del sistema solare che in questo periodo sono osservabili prima del sorgere del Sole. Plutone è il primo a sorgere, precedendo Saturno sull’orizzonte orientale, dove compare prima dell’alba per poi spostarsi verso Sud, fino quasi alla culminazione al termine della notte. Plutone si trova ancora nella costellazione del Sagittario, costellazione che lo ospiterà fino all’anno 2023. A causa della sua luminosità molto bassa è necessario utilizzare un telescopio di adeguata potenza per riuscire ad individuarlo.

CONGIUNZIONI

Marte - Saturno: primo evento del mese, il 5 aprile, con Marte e Saturno in congiunzione, visibili ad oriente tra le luci dell’alba nella costellazione del Capricorno. 

Luna - Pleiadi: Unico evento serale,  la sera del 5 aprile possiamo ammirare la Luna crescente nella costellazione del Toro, tra la stella Aldebaran e l’ammasso delle Pleiadi. 

Luna - Saturno: La Luna calante, nelle ultime ore della notte, è protagonista di una serie di incontri quotidiani con i pianeti. Il 24 aprile la Luna apre il corteo seguita da Saturno, nella costellazione del Capricorno, sull’orizzonte a Sud-Est. 

Luna - Saturno - Marte: All’alba del 25 aprile la falce di Luna calante supera Saturno, nella costellazione del Capricorno, avvicinandosi a Marte, nell’Acquario. 

Luna - Marte : prima del sorgere del Sole, il 26 aprile il falcetto di Luna calante, sempre più sottile, raggiunge Marte nella costellazione dell’Acquario. Più alto in cielo si riconosce facilmente Saturno, mentre più bassi sull’orizzonte troviamo Venere e Giove. 

Luna - Venere - Giove: il sottilissimo falcetto lunare, all’alba del 27 aprile, forma un suggestivo triangolo con Venere e Giove. I tre astri si trovano vicino al limite tra le costellazioni dell’Acquario e dei Pesci. 

Venere - Giove: l’evento più spettacolare del mese, anch’esso al mattino prima del sorgere del Sole, è atteso per il 30 aprile, quando vedremo sorgere insieme i pianeti più luminosi, Venere e Giove, protagonisti di una congiunzione molto stretta nella costellazione dei Pesci. 

 

COSTELLAZIONI

Nelle prime ore dopo il tramonto possiamo ancora ammirare le costellazioni che hanno dominato il cielo nei mesi precedenti: Orione, il Toro, i Gemelli, l'Auriga.
Nel contempo, nel cielo orientale, si cominciano a scorgere gli astri che saranno protagonisti della stagione estiva. Al tramontare a Sud-Ovest di Sirio - nella costellazione del Cane Maggiore - che per tutto l'inverno è stata la stella più brillante della volta celeste, corrisponde il sorgere a Nord-Est di Vega - nella costellazione della Lira - la stella più luminosa del cielo estivo, insieme ad Arturo del Bootes.
La Lira è una piccola costellazione composta principalmente da Vega e da 4 stelle vicine ad essa, disposte a parallelogramma.
A Nord-Est, sotto l'Orsa Maggiore, vedremo la costellazione del Bootes, caratterizzata dalla particolare forma ad aquilone con al vertice, molto luminosa, la già citata stella Arturo.
A sinistra del Bootes si può riconoscere una piccola costellazione a forma di semicerchio, la Corona Boreale.
Tra la Corona Boreale e la Lira si trova la debole ma estesa costellazione di Ercole. Per individuarla possiamo prendere a riferimento il quadrilatero di stelle che ne rappresenta il corpo, mentre le altre stelle che si dipartono sopra e sotto di esso raffigurano gli arti del famoso eroe mitologico. Ercole è una costellazione molto nota agli astrofili, in quanto in essa si trova M13, un ricchissimo ammasso stellare (contiene oltre 300.000 stelle!) facilmente individuabile con piccoli strumenti, alla portata quindi anche dei neofiti.
Tornando alle costellazioni zodiacali, mentre nella prima parte della notte tramontano Toro e Gemelli, nel cielo meridionale vedremo in successione la debole costellazione del Cancro, il Leone - molto estesa, dal profilo inconfondibile, nella quale è facile individuare la luminosa stella Regolo - e infine la Vergine, anch'essa molto estesa, ma priva di stelle brillanti, fatta eccezione per Spica.
Chi avrà la pazienza di attendere la notte inoltrata potrà scorgere a Sud-Est anche la Bilancia e, successivamente, lo Scorpione.
Le costellazioni circumpolari, quelle cioè che si trovano nei pressi del Polo Nord Celeste, caratterizzano costantemente il cielo settentrionale. L'Orsa Maggiore si trova in un periodo di ottima visibilità, trovandosi alla massima altezza sull'orizzonte ("culminazione"). Ricordiamo il riferimento per trovare la Stella Polare: tracciando una linea, prolungamento del segmento che unisce due stelle dell'Orsa Maggiore, Merak e Dubhe (vedi mappa del cielo a Nord), troveremo la stella che indica approssimativamente il Nord. Sull'orizzonte settentrionale possiamo ancora individuare Cassiopea, con la sua inconfondibile forma a "W", e la costellazione di Cefeo.

Cdm 20220415 2200 OrizzonteZ

dal sito ufficiale UAI

Cdm 20220315 2200 OrizzonteZ

PIANETI

Mercurio: il mese sarà sfavorevole per l’osservazione del pianeta, che si trova sempre più basso sull’orizzonte orientale, poco prima del sorgere del Sole. Nell’arco di pochi giorni l’intervallo di tempo tra il sorgere del pianeta e quello del Sole si riduce a meno di mezz’ora, per poi di fatto azzerarsi a fine mese.  

Venere:  avremo circa due ore di tempo per osservarlo prima del sorgere del Sole. In poche settimane Venere attraversa diverse costellazioni: inizia il mese nel Sagittario, dal 7 lo troviamo in Capricorno, dal 23 inizia una breve escursione in un angolo dell’Acquario per poi tornare in Capricorno il 27. Da segnalare le congiunzioni con Marte e Saturno.

Marte: le condizioni di osservabilità sono molto simili a quelle di Venere, a parte naturalmente la luminosità, che è molto inferiore. Il percorso tra le costellazioni è invece quasi identico. Il 6 marzo il pianeta lascia il Sagittario e inizia a percorrere il Capricorno. Lo potremo quindi osservare sull’orizzonte orientale prima del sorgere del Sole, dove va a formare un suggestivo terzetto con Venere e Saturno.

Giove: il 5 marzo il pianeta gigante si trova in congiunzione con il Sole. Rimane pertanto inosservabile per alcune settimane. Dopo aver lasciato il cielo della sera, tornerò visibile al mattino presto, anche se a fine marzo al sorgere del Sole sarà ancora molto basso sull’orizzonte ad Est . Giove si sposta con moto diretto nella costellazione dell’Acquario, molto vicino al limite con i Pesci.

Saturno: dopo la congiunzione con il Sole del mese scorso il pianeta ricompare al mattino presto sull’orizzonte orientale. Nel corso del mese sarà raggiunto da Venere e Marte, con i quali andrà a formare un suggestivo terzetto osservabile nella luce dell’alba. Anche in questo mese Saturno rimane nella costellazione del Capricorno.

Urano: è possibile individuare il pianeta in direzione Ovest, basso sull’orizzonte occidentale, dove rimane osservabile solo nel corso delle prime ore della sera. L’intervallo di tempo a disposizione per poterlo osservare prima del suo tramonto è sempre più limitato e si riduce ulteriormente nel corso del mese. Data la bassa luminosità e la modesta altezza sull’orizzonte, l’osservazione del pianeta sarà sempre più difficoltosa. La luminosità di Urano è come di consueto prossimo al limite della visibilità ad occhio nudo e per individuarlo è necessario l’ausilio di un telescopio. Il pianeta si trova ancora nella costellazione dell’Ariete.

Nettuno: il pianeta raggiunge la congiunzione con il Sole il giorno 13 marzo. Nettuno rimane pertanto inosservabile per l’intero mese. A fine marzo sorge ad Est al mattino presto poco prima del Sole, ma sarà di fatto impossibile individuarlo, estremamente basso sull’orizzonte orientale, immerso nelle prime luci del giorno. Il pianeta si trova relativamente vicino a Giove, all’interno della costellazione dell’Acquario, dove è destinato a rimanere fino all’anno 2022.

Plutone: è osservabile a Sud – Est nella parte finale della notte. Pur essendo ancora piuttosto basso sull’orizzonte, le condizioni di osservabilità di Plutone migliorano gradualmente nel corso del mese, e diventa possibile individuarlo prima del sorgere del Sole. Plutone sorge prima dei pianeti visibili ad occhio nudo che caratterizzano il cielo mattutino di questo periodo (Venere, Marte, Saturno), quindi rispetto a questi ultimi si trova leggermente più alto sull’orizzonte, nella costellazione del Sagittario, dove rimane ancora per diversi mesi, fino all’anno 2023. A causa della sua luminosità estremamente bassa è sempre necessario ricorrere ad un telescopio di adeguata potenza per poterlo osservare.

CONGIUNZIONI

 Mercurio - Saturno : questo mese di marzo darà grande spettacolo al mattino presto, tra le luci dell’alba, con una inusuale serie ravvicinata di innumerevoli congiunzioni Luna – pianeta e pianeta – pianeta. Alcune di queste saranno impegnative, con gli astri molto bassi sull’orizzonte, altre offriranno uno spettacolo facile da osservare. Si inizia il 2 marzo con una difficile osservazione della congiunzione tra Mercurio e Saturno: i due pianeti compaiono sull’orizzonte ad Est-Sud-Est poco prima del sorgere del Sole. I due astri si trovano nella costellazione del Capricorno. 

Luna - Pleiadi : Con i pianeti concentrati tutti nel cielo del mattino, per quanto riguarda gli eventi in orario serale dobbiamo accontentarci del passaggio della Luna nella costellazione del Toro che la notte dell’8 marzo viene a trovarsi a breve distanza dall’ammasso stellare delle Pleiadi (M45). 

Venere - Marte : la lunga serie di fenomeni astronomici mattutini prosegue con una ulteriore congiunzione tra due pianeti. All’alba del 12 marzo, sull’orizzonte a Sud-Est, potremo ammirare l’incontro tra il luminosissimo Venere e il pianeta rosso, Marte, nella costellazione del Capricorno. 

Luna - Marte - Venere - Saturno : negli ultimi giorni di marzo potremo osservare una spettacolare concentrazione di astri, tutti concentrati nella costellazione del Capricorno, che vedremo sorgere a Sud-Est al mattino presto, il 28 marzo. Prima del sorgere del Sole vedremo apparire Marte, Venere e Saturno; al terzetto di pianeti si unisce la falce di Luna calante. 

Venere - Saturno - Marte : il 29 marzo è il giorno di una ulteriore congiunzione tra pianeti, Venere e Saturno. I due pianeti si troveranno alla minima distanza angolare, mentre poco lontano è ancora presente Marte. Mentre i 3 pianeti sono ancora concentrati nella costellazione del Capricorno, la sottile falce di Luna calante si è spostata e sorge poco più tardi nell’Acquario, nel cielo già rischiarato dalla luce dell’alba. 

Luna - Giove : all’alba del 30 marzo non sarà facile scorgere la falce di Luna ormai sottilissima che sorge accompagnata da Giove nella costellazione dell’Acquario, molto bassi sull’orizzonte orientale, poco prima della comparsa del Sole.

COSTELLAZIONI 

Le grandi costellazioni invernali le troveremo più spostate verso sud-ovest, mentre nelle prime ore della notte nel cielo orientale fanno la loro apparizione le grandi costellazioni zodiacali del Leone e della Vergine. Percorrendo lo zodiaco troviamo anche la piccola e debole costellazione del Cancro a separare i Gemelli dal Leone. Sempre inconfondibile Orione, con le tre stelle allineate della cintura (da sinistra: Alnitak, Alnilam e Mintaka) ed i luminosi astri Betelgeuse (rossa) e Rigel (azzurra).

Nella stessa zona di cielo troviamo le costellazioni del Toro con la stella rossa Aldebaran, la costellazione dell'Auriga con la brillante stella Capella, i Gemelli con le stelle principali Castore e Polluce. A sinistra in basso rispetto ad Orione, nella costellazione del Cane Maggiore, risplende Sirio, la stella più luminosa del cielo. Più alto sull'orizzonte rispetto a Sirio, poco al di sotto dei Gemelli, si può facilmente riconoscere un'altra stella luminosa, Procione, del Cane Minore.

Il cielo meridionale, al di sotto della fascia zodiacale, è invece povero di stelle brillanti: con l'aiuto di una mappa si possono riconoscere le costellazioni dell'Unicorno, dell'Idra e, vicino alla Vergine, il Cratere. L'Orsa Maggiore sarà il nostro riferimento per il cielo settentrionale; tracciando una linea, prolungamento verso sinistra del segmento che unisce le stelle Merak e Dubhe, troveremo la Stella Polare. A Nord-Ovest troviamo Cassiopea con la sua caratteristica forma a "W"; tra Cassiopea e il Toro troviamo la costellazione del Perseo. A Nord-Est, sotto l'Orsa Maggiore ed a sinistra della Vergine, vedremo invece sorgere la costellazione del Bootes, caratterizzata dalla particolare forma ad aquilone.

 Dal sito ufficiale UAI

PIANETI

Mercurio: il pianeta è visibile nel cielo del mattino, prima del sorgere del Sole.  In prossimità della data del 10 febbraio, Mercurio ha il massimo anticipo per questo mese sull’orario della levata del Sole (sorge un’ora e 21 minuti prima del Sole). La massima elongazione mattutina, con una distanza angolare dal Sole di 26° 17’ , viene raggiunta il giorno 16.

Venere: il giorno migliore dell’anno in corso per osservare il pianeta più luminoso sarà il 17 febbraio, quando sorge due ore e mezza prima del Sole. Lo possiamo quindi seguire agevolmente al mattino presto, in direzione Sud-Est, fino a che le luci dell’alba non prendono il sopravvento. Venere rimane per tutto il mese all’interno della costellazione del Sagittario.

Marte: le condizioni di osservabilità del pianeta rosso sono molto simili a quelle di Venere, con cui sarà in congiunzione il giorno 13. Quindi sarà possibile individuarlo facilmente sull’orizzonte a Sud-Est tra le luci dell’alba. Come già indicato per Venere, anche Marte rimane per tutto il mese nella costellazione del Sagittario.

Giove: anche l’ultimo dei pianeti visibili ad occhio nudo in orario serale si accinge a diventare inosservabile, già a inizio mese si trova molto basso sull’orizzonte occidentale, dove possiamo osservarlo brevemente nella luce del crepuscolo. A fine mese sarà di fatto impossibile osservarlo, data la sempre più ridotta distanza angolare dal Sole, con cui a breve si troverà in congiunzione. Giove si trova nella costellazione dell’Acquario.

Saturno: il pianeta è sostanzialmente inosservabile per tutto il mese. Il 4 febbraio raggiunge la congiunzione con il Sole. Dopo aver lasciato i cieli della sera, Saturno riappare al mattino presto, ma nelle prime settimane dopo la congiunzione rimane molto basso sull’orizzonte orientale e rimane molto difficile da individuare nella sovrastante luce dell’alba. Saturno rimane ancora nella Costellazione del Capricorno.

Urano: il pianeta è ancora osservabile durante le prime ore della notte. Nel corso del mese l’intervallo di tempo disponibile per osservarlo tende a ridursi gradualmente. In orario serale lo si può individuare ad occidente, ma è necessario l’ausilio di un binocolo o di un telescopio, dato che la sua luminosità è ai limiti della percezione ad occhio nudo. Urano si trova ancora all’interno della costellazione dell’Ariete.

Nettuno: si trova già basso sull’orizzonte occidentale nei primi giorni del mese, ed alla fine di febbraio diventa di fatto inosservabile. A causa della sua bassa luminosità, è comunque necessario l’uso del telescopio per tentarne l’osservazione. Nettuno si trova ancora nella costellazione dell’Acquario, ma sempre più vicino al limite con i Pesci.

Plutone: è ricomparso nel cielo mattutino, ancora molto basso sull’orizzonte a Sud-Est e quindi difficile da individuare. Plutone sorge poco dopo Venere e Marte. Data la sua luminosità estremamente bassa è sempre necessario utilizzare il telescopio per tentarne l’osservazione. Plutone si trova ancora nel Sagittario, costellazione che lo ospiterà fino all’anno 2023. 

CONGIUNZIONI

Luna - Giove : la sera del 2 febbraio il sottile falcetto di Luna crescente tramonta poco prima di Giove. L’ultimo incontro serale tra la Luna e un pianeta. Nelle prossime settimane i pianeti, e quindi le congiunzioni fra questi e la Luna, saranno visibili solo al mattino presto, prima del sorgere del Sole.  

Luna - Pleiadi : la notte del 9 febbraio troviamo la Luna, poco oltre il Primo Quarto, si interpone tra le Iadi e Aldebran da un lato e l’ammasso stellare delle Pleiadi dall’altro, nella costellazione del Toro. 

Venere - Marte : una interessante congiunzione tra due pianeti sarà visibile sull’orizzonte a Sud-Est all’alba del giorno 13 febbraio. Venere e Marte si incontrano nella costellazione del Sagittario. 

Luna - Marte - Venere : tra le prime luci dell’alba del 27 febbraio alla coppia di pianeti, Venere e Marte, ancora insieme nella costellazione del Sagittario, si aggiunge, in un suggestivo allineamento, la falce di Luna calante, visibile in direzione Sud-Est.

Luna - Mercurio - Saturno : negli ultimi giorni del mese, nel cielo a Sud-Est, all’alba, si può ammirare una spettacolare concentrazione di pianeti. Venere e Marte più facili da osservare, più alti in cielo, nella costellazione del Sagittario. Mercurio e Saturno sono difficili da individuare, molto bassi sull’orizzonte, nel Capricorno. Al mattino presto del 28 febbraio ai 4 pianeti si aggiunge la sottilissima falce di Luna calante. 

COSTELLAZIONI

Il cielo è ancora dominato dalle grandi costellazioni invernali. Protagonista del cielo in direzione meridionale è sempre Orione, con le tre stelle allineate della cintura (da sinistra: Alnitak, Alnilam e Mintaka) ed i luminosi astri Betelgeuse (rossa) e Rigel (azzurra).
Più in alto troviamo ancora le costellazioni del Toro con la rossa Aldebaran, la costellazione dell'Auriga con la brillante stella Capella, i Gemelli con le stelle principali Castore e Polluce. A sinistra in basso rispetto ad Orione, il grande cacciatore, nella costellazione del Cane Maggiore, brilla la notissima Sirio, la stella più luminosa del cielo.
Ancora più in alto, verso sinistra, la raffigurazione della caccia è completata dal Cane Minore, dove risplende Procione. Verso Ovest, nelle prime ore della sera, c'è ancora tempo per veder tramontare le costellazioni autunnali di Andromeda, del Triangolo, dei Pesci e dell'Ariete.
Restando tra le costellazioni zodiacali, un po' più impegnativo è invece il riconoscimento della piccola e debole costellazione del Cancro, visibile tra i Gemelli e il Leone, che vedremo sorgere ad Est, seguito dalla Vergine.
Prendendo a riferimento la Stella Polare, possiamo riconoscere alcune note costellazioni del cielo settentrionale.
A Nord-Ovest riconosciamo Cassiopea con la sua caratteristica forma a "W"; tra Cassiopea e il Toro è facile individuare la costellazione del Perseo.
Più spostata a Nord-Est si trova l'inconfondibile Orsa Maggiore, vicino alla quale possiamo riconoscere la piccola costellazione dei Cani da Caccia.

Cdm 20220215 2200 OrizzonteZ

dal sito ufficiale UAI

Cdm 20220115 2200 OrizzonteZ

PIANETI

Mercurio: il 7 gennaio il pianeta tramonta 1 ora e 32 minuti dopo il Sole. In quella data raggiunge la massima elongazione serale, a 19° 13’ dal Sole, al quale però si avvicina velocemente, fino alla congiunzione inferiore del 23 gennaio. A fine mese sorge all'alba circa un’ora prima del Sole.

Venere: all’inizio dell’anno diventa inosservabile, trovandosi in congiunzione con il Sole il 9 gennaio. Il pianeta si ritroverà all'alba, dove in poche settimane si allontana repentinamente dall’orizzonte orientale, guadagnando in brevissimo tempo un ampio intervallo di osservabilità, che a fine mese supera le due ore. Venere rimane per tutto il mese di gennaio nella costellazione del Sagittario.

Marte: il pianeta rosso rimane per tutto il mese molto basso sull’orizzonte in direzione Sud-Est, dove possiamo tentare di individuarlo al mattino presto poco prima del sorgere del Sole. Il 19 gennaio Marte lascia la costellazione dell’Ofiuco e fa il suo ingresso nel Sagittario.

Giove: il pianeta è stato per diversi mesi protagonista dei cieli serali, in compagnia di Saturno e di Venere. Nelle prime settimane del 2022 possiamo ancora osservarlo poco dopo il tramonto del Sole, sempre più basso sull’orizzonte occidentale. Il tempo a disposizione per osservarlo si riduce sempre più e a fine mese potremo vederlo solo all’inizio della sera nella luce del crepuscolo. Giove percorre un tratto relativamente ampio della costellazione dell’Acquario.

Saturno: nei primi giorni dell’anno possiamo ancora riuscire ad individuarlo dopo il tramonto del Sole al crepuscolo serale. Il pianeta è ormai molto basso sull’orizzonte occidentale. Il terzetto di pianeti (Venere, Saturno e Giove) che abbiamo ammirato a lungo lo scorso anno è destinato a lasciare i cieli della sera. Saturno  a fine gennaio non sarà più visibile, data l’ormai imminente congiunzione con il Sole. Saturno si trova ancora nella costellazione del Capricorno, dove rimane per tutto l’anno 2022.

Urano: il pianeta culmina a Sud nel corso delle prime ore della sera e lo si può individuare facilmente molto alto in cielo. Intorno alla mezzanotte invece bisogna cercare Urano già basso sull’orizzonte occidentale. Dato che la luminosità di Urano è prossima al limite della percezione accessibile all’occhio nudo per poterlo osservare si consiglia l’uso del telescopio. Urano inizia l’anno 2022 spostandosi lentamente con moto retrogrado nella costellazione dell’Ariete, dove rimane per tutto l’anno. Dal 18 gennaio il movimento si inverte e diventa diretto.

Nettuno: il pianeta è ancora osservabile nel corso della prima parte della notte sull’orizzonte occidentale, dopo il tramonto del Sole. Le condizioni di osservabilità sono simili a quelle di Giove, trovandosi anch’esso nella stessa costellazione dell’Acquario. Per la sua debole luminosità Urano non è inaccessibile all’osservazione ad occhio nudo: è pertanto necessario l’ausilio di un telescopio per individuarlo.

Plutone: è inosservabile, il 16 gennaio si trova infatti in congiunzione con il Sole. Sarà necessario attendere diverse settimane per tentarne l’osservazione nel cielo del mattino. A causa della sua luminosità estremamente bassa prima di riuscire ad individuarlo con il telescopio sarà necessario attendere che si trovi sufficientemente alto sull’orizzonte orientale, prima della comparsa delle luci dell’alba. Plutone rimane anche quest’anno nel Sagittario, costellazione che lo ospiterà fino al 2023.

CONGIUNZIONI

Luna – Venere : Venere sta per lasciare i cieli serali, dove lo abbiamo osservato per molti mesi. La sera del 3 gennaio è già difficile da osservare, molto basso sull’orizzonte occidentale, dove appena dopo il tramonto del Sole si può tentare di scorgerlo vicino al sottilissimo falcetto di Luna crescente, appena visibile, il giorno dopo la Luna Nuova. I due astri si trovano nella costellazione del Sagittario. 

Luna – Saturno : Il giorno dopo la congiunzione con Venere, la sera del 4 gennaio, al crepuscolo, il falcetto di Luna crescente si avvicina a Saturno, nella costellazione del Capricorno. Si può tentare anche l’osservazione di Mercurio. 

Luna – Giove Il 6 gennaio la falce di Luna crescente completa la serie di incontri serali con il corteo di pianeti visibile dopo il tramonto del Sole. Giove e la Luna si trovano nella costellazione dell’Acquario. 

Luna - Pleiadi : la notte del 13 gennaio la Luna si trova tra la stella Aldebaran e l’ammasso stellare delle Pleiadi, nella costellazione del Toro. 

Luna – Marte - Venere : la mattina del 29 gennaio, alle prime luci dell’alba, possiamo osservare l’allineamento di tre astri che sorgono quasi in contemporanea sull’orizzonte a Sud-Est. La Luna, Marte e Venere si incontrano nella costellazione del Sagittario. 

COSTELLAZIONI

Le costellazioni zodiacali che sorgono ad oriente nelle prime ore della notte sono il Cancro e, di seguito, il Leone. A occidente invece si avviano al tramonto la piccola costellazione dell'Ariete e quella molto più estesa ma non molto appariscente dei Pesci, che potremo individuare più facilmente prendendo a riferimento il grande quadrilatero di Pegaso. Sopra il suo vertice più alto sull'orizzonte è ancora ben visibile Andromeda con l'omonima galassia. Proseguendo oltre Andromeda troviamo altissimo in cielo, quasi allo Zenit, il Perseo, e appena più un basso, sopra il Toro e i Gemelli, l'Auriga, facilmente riconoscibile per la sua forma a pentagono.

La stella più luminosa dell'Auriga è Capella, termine che in latino significa "capretta". Tornando al di sotto della fascia zodiacale, a Sud-Ovest le estese costellazioni - ma prive di stelle brillanti - della Balena e dell'Eridano precedono il Grande Cacciatore, ossia la protagonista incontrastata del cielo invernale: la costellazione di Orione. Di quest'ultima rammentiamo la nomenclatura delle stelle più brillanti: ai vertici del quadrilatero che ne disegna le spalle e le ginocchia, troviamo in alto Betelgeuse e Bellatrix, in basso Rigel e Saiph. Le tre stelle allineate che ne rappresentano la cintura sono, da sinistra a destra, Alnitak, Alnilam e Mintaka. Da non perdere un'osservazione con un telescopio, ma è sufficiente anche un binocolo, per ammirare nella spada, poco sotto la cintura, la grande nebulosa M42. Il cacciatore Orione è accompagnato in cielo dai suoi due cani, le costellazioni del Cane Maggiore, dove troviamo Sirio, la stella più brillante del cielo invernale, ed il Cane Minore, dove brilla un'altra stella facilmente identificabile: Procione.

Rivolgendo lo sguardo verso Nord troviamo attorno alla Stella Polare nell'Orsa Minore, in senso antiorario Cassiopea, con l'inconfondibile forma a "W", la più evanescente Cefeo, il serpeggiante Dragone, l'Orsa Maggiore e la Giraffa.

Dal sito ufficiale UAI