La Nova Cas 2021 (nota anche come V1405 Cas) continua a variare in maniera caotica. Dopo essere scesa oltre la mag 8 sembra stia di nuovo risalendo.

La figura mostra la curva di luce registrata dai Soci della nostra Associazione usando varie macchine reflex su cavalletto fisso a partire dal marzo di quest'anno, quando la Nova è esplosa, fino al 5 agosto. In ascissa anno e frazione di anno, in ordinata magnitudine V. Sono anche indicate le barre di errore, tipicamente minori di 0.1 mag.

Le osservazioni sono state fatte dai Soci Vincezo Falasca, Ubaldo Panitti, Roberto Nesci, realizzate con una decina di pose da 5s poi sommate con MaximDLper avere l'immagine finale. Le immagini sono poi state fotometrate con MaximDL o IRAF/apphot. Sequenza fotometrica di confronto dal catalogo UCAC4.

Dopo aver superato la mag 5, ed essere quindi visibile addirittuara ad occhio nudo, è riscesa con andamento altalenante che non accenna a finire. Continueremo ad osservarla finchè non scenderà oltre la portata della strumentazione.

curva luce

Calo di luminosità di Betelgeuse nell’autunno del 2019, relazione per il convegno GAD del 2020:  Betelgeuse

Istruzioni per l'orientamento delle immagini in acquisizione con MaximDL
 
Nella finestra Camera_Control, che si usa per collegare la camera, sotto il tasto Setup Camera c'e' un tasto Options: si clicca sopra e si apre una nuova finestra , a sinistra ci sono una serie di bottoni sotto Orientation che servono per definire come vanno rigirate le immagini riprese: ovviamente si deve scegliere quello giusto in base a come e' attaccata la camera al telescopio. Se
si usa un diagonale o no, se la macchina e' girata verticale, ecc. Si fa una immagine e si vede come viene: se va modificato basta riaprire il menu' Setup (senza disconnettere la camera), ripremere il tasto Options e modificare l'orientamento.

Esopianeti: si chiamano brevemente così i pianeti che orbitano intorno ad altre stelle. Il primo fu scoperto nel 1995, oggi se ne conoscono più di 4000, in parte scoperti da telescopi a terra, ma il grosso scoperti da telescopi spaziali dedicati a questa specifica ricerca.
La tecnica più semplice è quella dei transiti: se il piano dell'orbita del pianeta passa per la Terra si ha che il pianeta passa ad ogni giro davanti alla sua stella provocando una piccola diminuzione della sua luminosità, nei casi più favorevoli di circa il 2%, ossia 0.02 magnitudini.
Queste piccoli cali di luminosità sono osservabili anche con strumentazione amatoriale, per cui abbiamo tentato di vederli con il nostro telescopio.
Il pianeta prescelto è HAT-P-36b: la sua stella madre (HAT-P-36, identificata nel catalogo UCAC4 come 675-056465) si trova nella costellazione dell'Idra, a 300 parsec di distanza da noi,  coordinate 12h33m03.9s +44°54'55".
E' stato scoperto nel 2012, proprio con la tecnica del transito, dal telescopio automatico ungherese HAT ed ha un periodo di 1.327 giorni. Il passaggio davanti alla stella dura 139 minuti.
Si tratta quindi di misurare continuamente la luminosità della stella per circa tre ore, centrate sul momento previsto per il transito, in modo da vedere la luminosità della stella diminuire, restare costante durante il transito e poi risalire alla fine al valore precedente.
Per verificare se la nostra strumentazione ha una precisione sufficiente abbiamo seguito la stella solo per due ore, cominciando mezz'ora prima del momento previsto per l'inizio del transito. Con la nostra camera QHY174M e il filtro rosso abbiamo fatto pose da 30s in sequenza, che abbiamo poi mediato a blocchi di 10 per aumentare la precisione delle misure. Poichè la trasparenza dell'atmosfera non è costante, e quindi la luminosità apparente di una stella può variare ben oltre il 2% da un minuto all'altro, abbiamo misurato sulla stessa immagine un'altra stella di luminosità simile che ci è servita di riferimento: una variazione di trasparenza atmosferica infatti influenza in egual misura entrambe le stelle, per cui il loro rapporto di luminosità resta costante.
La figura mostra il grafico della luminosità della stella HAT-P-36 (cerchi) e della stella vicina (quadrati) usata come riferimento. E' evidente la discesa di circa 0.02 magnitudini. L'osservazione non è stata prolungata fino a seguire la fine del transito perchè lo scopo era solo verificare la fattibilità della cosa.