Cdm 20211015 2200 OrizzonteZ

PIANETI

Mercurio: all’inizio del mese si verifica un periodo nel quale il pianeta rimane inosservabile, poi ricompare al mattino presto e risale rapidissimo sull’orizzonte orientale fino a raggiungere in circa 2 settimane le condizioni di migliore osservabilità mattutina. La massima elongazione viene raggiunta il 25 ottobre, con una distanza angolare dal Sole di 18° 24'. In quella circostanza il pianeta sorge un’ora e 36 minuti prima del Sole: un’opportunità molto favorevole per scorgerlo tra le luci dell’alba.

Venere: tramonta quasi 2 ore e 20 minuti dopo il Sole. Possiamo quindi ammirarlo agevolmente ad Sud-Ovest al crepuscolo serale. Il pianeta rimane nella costellazione della Bilancia fino al 7 ottobre, quando fa il suo ingresso nello Scorpione; il giorno 21 entra nella costellazione dell’Ofiuco.

Marte: l’8 ottobre si trova in congiunzione con il Sole, pertanto è di fatto inosservabile per tutto il mese. Alla fine di ottobre torna nel cielo del mattino, ma è ancora troppo basso sull’orizzonte e vicino al Sole per riuscire a distinguerlo nella luce dell’alba. Marte rimane per tutto il mese nella costellazione della Vergine.

Giove: il pianeta è ancora agevolmente osservabile nel corso della prima parte della notte. Lo vediamo culminare a Sud nelle ore serali; nelle ore centrali della notte scende a Sud-Ovest, dove nel corso del mese anticipa sempre più l’orario del suo tramonto. Giove si sposta lentamente con moto retrogrado fino al 18 ottobre, quando diventa stazionario per poi tornare al moto diretto, rimanendo sempre all’interno della costellazione del Capricorno.

Saturno: le condizioni di osservabilità di Saturno sono ancora simili a quelle di Giove, dato che entrambi i pianeti si trovano nella stella costellazione, il Capricorno. Saturno si trova più a Ovest e tramonta prima di Giove. Dopo averlo osservato al culmine sull’orizzonte Sud al calare dell’oscurità, il pianeta si avvia al tramonto già intorno alla mezzanotte. Anche Saturno, come Giove, inizia il mese con un lento moto retrogrado, si ferma, stazionario, l’11 ottobre , per poi riprendere la marcia con moto diretto.

Urano: il pianeta sta per raggiungere l’opposizione al Sole. E’ quindi ormai prossimo alle condizioni ideali di osservabilità. Urano è pertanto osservabile per gran parte della notte, visibile ad Est al calare dell’oscurità per poi proseguire verso il culmine a Sud dopo la mezzanotte. La luminosità di Urano è al limite della visibilità ad occhio nudo: per poterlo osservare agevolmente si consiglia comunque l’uso del telescopio. Il pianeta si sposta lentamente, con moto retrogrado, nella costellazione dell’Ariete.

Nettuno: reduce dall’opposizione del mese scorso, il pianeta è ancora osservabile per gran parte della notte. Dopo il tramonto del Sole lo si può individuare in direzione Sud-Est. Successivamente, durante la prima parte della notte, il pianeta culmina alla massima altezza a Sud. Per poter individuare Nettuno è comunque necessario l’uso del telescopio, data la sua bassa luminosità, non accessibile alla percezione ad occhio nudo. Nettuno si trova ancora nella costellazione dell’Acquario, dove è rimasto per un lungo periodo che terminerà nell’anno 2022.

Plutone: l’intervallo di osservabilità di Plutone è limitato alla prima parte della notte: possiamo osservarlo a Sud-Ovest, dove tramonta nel corso delle ore serali. A causa della sua luminosità molto bassa, come di consueto è necessario utilizzare un telescopio di adeguata potenza per riuscire ad individuarlo. Plutone si sposta con estrema lentezza nella costellazione del Sagittario, dove resterà fino all’anno 2023.

CONGIUNZIONI

Luna - Venere : poco dopo il tramonto del Sole del 9 ottobre possiamo ammirare sull’orizzonte a Sud-Ovest la falce di Luna crescente in congiunzione con Venere nella costellazione dello Scorpione, vicino al limite con la Bilancia.

Luna - Saturno  : Anche in questo mese una della configurazioni più spettacolari della volta celeste vede protagonisti la Luna e i pianeti Giove e Saturno. La sera del 14 ottobre la Luna di poco oltre la fase di Primo Quarto si trova più vicina a Saturno, nella costellazione del Capricorno.

 Luna - Giove : la sera successiva, il 15 ottobre, la Luna ha “sorpassato” anche Giove e nel corso della serata lascia la costellazione del Capricorno, che ospita i due pianeti – Giove e Saturno – e passa nella costellazione dell’Acquario. 

Luna - Pleiadi - Iadi : il 23 ottobre, ad Est, sarà possibile osservare la Luna calante nella costellazione del Toro, tra le stella Aldebaran e le Iadi più in basso e l’ammasso stellare delle Pleiadi in alto. 

COSTELLAZIONI

Solo nelle prime ore della notte ci sarà ancora l'opportunità di osservare parte delle costellazioni che hanno dominato il cielo estivo.Una volta spente le ultime luci del crepuscolo serale, avremo appena il tempo di vedere ad occidente il tramonto del Bootes con la brillante stella Arturo, subito seguito dall'Ofiuco e da Ercole.Abbiamo a disposizione qualche ora in più per vedere ancora una volta il "Triangolo Estivo", del quale ricordiamo i componenti: ai vertici troviamo le stelle Altair dell'Aquila, Vega della Lira e infine Deneb del Cigno. Lungo l'eclittica cominciano ad apparire ad Est le costellazioni dello Zodiaco che vedremo alte in cielo per i successivi mesi dell'Autunno e dell'Inverno: in tarda serata sorgeranno prima il Toro e successivamente i Gemelli.Ad Ovest, poco dopo il tramonto del Sole, potremo vedere un'ultima volta per quest'anno il Sagittario; a Sud - Ovest il Capricorno e l'Acquario, privi di stelle particolarmente brillanti, non offrono punti di riferimento rilevanti.La costellazione dei Pesci è anch'essa poco appariscente, ma la sua posizione, a Sud di quella di Pegaso, ne facilita il ritrovamento sulla volta celeste.Ancora più ad Est è facile identificare la piccola costellazione zodiacale dell'Ariete. Il grande quadrilatero di Pegaso, il cavallo alato, situato ben alto nel cielo in questa stagione, quasi allo zenit - cioè sulla verticale sopra le nostre teste.Tra Pegaso e la Stella Polare, quest'ultima come sempre ferma in cielo ad indicare il Nord, troviamo Cassiopea, con la sua inconfondibile forma a "W", e Cefeo, una costellazione un po' più difficile da riconoscere essendo priva di stelle brillanti.Dal vertice nord-est del quadrilatero di Pegaso inizia un allineamento di 3 stelle piuttosto luminose: si tratta della costellazione di Andromeda.Proseguendo ancora sullo stesso allineamento, sull'orizzonte nord-orientale, sopra la brillante stella Capella (della costellazione dell'Auriga), possiamo riconoscere il Perseo, con una forma che ricorda una "Y" rovesciata.Parlando di queste costellazioni, non si può fare a meno di citare due oggetti del cielo tra i più ammirati dagli astrofili. Si tratta di oggetti molto facili da osservare, adatti anche a chi si avvicina per la prima volta all'osservazione astronomica.Iniziamo con il "Doppio Ammasso del Perseo": si trova nella zona di cielo tra Perseo e Cassiopea ed è già visibile ad occhio nudo in cieli oscuri e senza Luna, ma diventa spettacolare già con un semplice binocolo. Complessivamente i due ammassi sono costituiti da circa 400 stelle, e distano da noi oltre 7.000 anni luce.Guardiamo adesso la costellazione di Andromeda: delle 3 stelle più brillanti che troviamo vicino a Pegaso, prendiamo a riferimento quella centrale. Spostiamoci da lì verso Cefeo: con l'aiuto di una mappa, non sarà difficile notare anche con un binocolo (ma in cieli molto bui si può intravedere anche ad occhio nudo) una leggera nebulosità a forma di ellisse schiacciata: è la famosa Galassia di Andromeda, omonima della costellazione che la ospita.Andromeda è la galassia più vicina alla nostra Via Lattea, ma i "grandi numeri" che la caratterizzano non mancheranno di emozionare chi per la prima volta potrà osservarla attraverso un telescopio: si trova comunque alla distanza di circa 2 milioni e mezzo di anni luce (un anno luce è pari a circa 9.460,8 miliardi di km), ha un diametro di circa 200.000 anni luce secondo le stime più recenti e contiene oltre 100 miliardi di stelle!Concludiamo il tour del cielo con l'Orsa Maggiore, che in questo periodo troviamo bassa sull'orizzonte settentrionale. Tra le due Orse possiamo riconoscere il Dragone.

Dal sito ufficiale UAI.