Nella costellazione di Perseo è esplosa una Nova. Scoperta da un astrofilo (ovviamente giapponese) con una reflex e un teleobiettivo il 25 novembre 2020, è di decima magnitudine, quasi alla portatadi un binocolo.

Ne abbiamo fatto lo spetto il 26 novembre col telescopio da 30cm dell'Associazione, il grism da 200 tratti/mm e la camera QHY174M. Il potere risolutivo del nostro strumento è molto basso, dato il campionamento di 11 Angstrom/pixel e la larghezza strumentale di circa 50 Angstrom.

L’immagine fatta attraverso il grism mostra le stelle del campo, e sotto ciascuna stella ma molto più in basso, la striscia luminosa (verticale) che è il suo spettro, ossia la distribuzione della luce in funzione della lunghezza d’onda, dal violetto (4000 Angstrom) fino all’infrarosso (8000 Angstrom).

Estraendo il profilo di luminosità (scendendo in verticale) della striscia si ottiene lo spettro della stella, riportato nella figura sotto: lo spettro mostra forti righe di emissione dell'Idrogeno, la firma tipica delle Novae normali.

Spettro del 26 novembre 2020.

 

Qui sotto, lo spettro della Nova Persei 2020 osservata il 15 dicembre 2020: la stella è ancora molto brillante ma lo spettro è radicalmente cambiato, con le righe di emissione dell'Idrogeno più brillanti. Posa 10 minuti. Il grafico ha la scala delle ascisse in lunghezza d'onda (Angstrom).

 

Il 19 dicembre continuiamo a seguire la Nova Persei 2020 con il nostro Grism SA200 per vedere l'evoluzione spettrale. La stella è ancora molto brillante e lo spettro non mostra cambiamenti rispetto a quattro giorni prima, con forti righe di emissione: la scala delle ascisse è in pixel, spettro estratto con MaximDL. Le due righe più intense, circa ai pixel 150 e 300, sono le righe Hbeta ed Halfa dell'Idrogeno. Tutte le ondulazioni tra queste due righe sono anche loro vere righe di emissione di vari elementi.

 

Spettro della Nova Persei 2020 il 12 gennaio 2021. La stella è fortemente diminuita di luminosità': adesso e' di 14-esima magnitudine. Abbiamo provato a farne ancora lo spettro col telescopio da 30cm, il grism SA200 e la camera QHY174M, approfittando del cielo finalmente sereno. Ecco il risultato di 30 minuti di posa: l'emissione luminosa è concentrata in poche righe di emissione, con la riga dell'Idrogeno Halfa a 6563 Angstrom di gran lunga la più brillante. Viene poi la riga Hbeta a 4861, sempre dell'Idrogeno, e la riga infrarossa a 8540. Sono presenti diverse altre righe piu' deboli. I conteggi in ordinata sono lordi e non calibrati per la risposta strumentale. La stella ha iniziato la rapida discesa finale di luminosità, per cui presto non potremo piu' farne lo spettro con il nostro telescopio.

Il confronto con lo spettro del 19 dicembre mostra che il picco di luminosità del continuo si è spostato verso lunghezze d'onda maggiori, indizio di raffreddamento generale del gas espulso nell'esplosione a causa della sua espansione nello spazio interstellare.