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25 OTTOBRE - ECLISSI PARZIALE DI SOLE

L’eclisse è visibile in tutta Italia. Alla latitudine di Roma inizia alle 9:26 e termina alle 11:21 di TU con una % di diametro solare coperto del 27%.
Questi i tempi dei contatti:
Evento                  h   m
Inizio eclisse       08 58.2
Centralità            11 00.0
Fine dell’eclisse 13 02.1

PIANETI
Mercurio:  visibile sull’orizzonte orientale tra le prime luci dell’alba. I giorni più favorevoli saranno quelli prossimi alla massima elongazione mattutina, che viene raggiunta il giorno 8 ottobre, alla distanza angolare di 17° 59’ dal Sole. Il massimo anticipo nel suo sorgere si verifica la mattina del giorno 9, quando Mercurio sorge 1 ora e 33 minuti prima del Sole. 

Venere: all’inizio di ottobre sorge appena mezz’ora prima del Sole. E’ già quindi molto basso in un cielo già chiaro che rende difficile individuarlo. Nei giorni successivi si avvicina sempre più al Sole, fino alla congiunzione con il Sole del giorno 22. Venere è pertanto del tutto inosservabile e dovremo attendere alcune settimane per riuscire ad osservarlo nuovamente nel cielo della sera.

Marte: cresce ulteriormente l’intervallo di osservabilità del pianeta. Nel corso delle prime ore della notte lo vedremo anticipare sempre più la sua comparsa sull’orizzonte orientale. Marte rimane per tutto il mese nella costellazione del Toro, dove il 30 ottobre diventa stazionario e inverte il moto, che diventa retrogrado.

Giove: possiamo seguirlo per gran parte della notte. Lo vedremo culminare a Sud per poi osservarlo mentre scende verso Sud-Ovest nel corso della seconda parte della notte. Giove si sposta lentamente con moto retrogrado nella costellazione dei Pesci.

Saturno: il tempo a disposizione per osservare Saturno è inferiore rispetto a quello di Giove. Il pianeta con gli anelli culmina a Sud nelle prime ore della sera e nel corso delle ore centrali della notte lo vedremo sempre più basso sull’orizzonte a Sud-Ovest fino al suo tramonto. Saturno si sposta con moto retrogrado fino al giorno 23, quando rimane stazionare per poi invertire il moto, che ritorna diretto, rimanendo sempre all’interno della costellazione del Capricorno.

Urano: il pianeta si sta avvicinando all’opposizione al Sole. Pertanto è ormai imminente il periodo in cui potremo osservarlo nelle condizioni migliori per l’anno in corso. Urano è osservabile per quasi l’intera notte: lo si può individuare ad Est al calare dell’oscurità. Nelle ore successive, dopo la mezzanotte, culmina a Sud. La luminosità di Urano è vicina al limite della visibilità ad occhio nudo: per poterlo osservare agevolmente si consiglia comunque l’uso del telescopio. Il pianeta continua a muoversi lentamente, con moto retrogrado, nella costellazione dell’Ariete.

Nettuno: dopo l’opposizione del mese scorso, il pianeta rimane ancora osservabile per quasi tutta la notte. Dopo il tramonto del Sole lo si può individuare in direzione Sud-Est. Successivamente, nel corso della prima parte della notte, il pianeta culmina alla massima altezza a Sud. Data la sua bassa luminosità, per poter individuare Nettuno è necessario l’uso del telescopio. Nettuno si trova ancora nella costellazione dell’Acquario.

Plutone: l’intervallo di osservabilità di Plutone è limitato alla prima parte della notte: possiamo osservarlo a Sud-Ovest, dove tramonta nel corso delle prime ore di oscurità.  Plutone si sposta con estrema lentezza nella costellazione del Sagittario, dove resterà fino all’anno 2023.

COSTELLAZIONI
Una volta spente le ultime luci del crepuscolo serale, avremo appena il tempo di vedere ad occidente il tramonto del Bootes con la brillante stella Arturo, subito seguito dall'Ofiuco e da Ercole.
Abbiamo a disposizione qualche ora in più per vedere ancora una volta il "Triangolo Estivo", del quale ricordiamo i componenti: ai vertici troviamo le stelle Altair dell'Aquila, Vega della Lira e infine Deneb del Cigno. 
Lungo l'eclittica cominciano ad apparire ad Est le costellazioni dello Zodiaco che vedremo alte in cielo per i successivi mesi dell'Autunno e dell'Inverno: in tarda serata sorgeranno prima il Toro e successivamente i Gemelli.
Ad Ovest, poco dopo il tramonto del Sole, potremo vedere un'ultima volta per quest'anno il Sagittario; a Sud - Ovest il Capricorno e l'Acquario, privi di stelle particolarmente brillanti, non offrono punti di riferimento rilevanti.
La costellazione dei Pesci è anch'essa poco appariscente, ma la sua posizione, a Sud di quella di Pegaso, ne facilita il ritrovamento sulla volta celeste.
Ancora più ad Est è facile identificare la piccola costellazione zodiacale dell'Ariete. Il grande quadrilatero di Pegaso, il cavallo alato, situato ben alto nel cielo in questa stagione, quasi allo zenit - cioè sulla verticale sopra le nostre teste.
Tra Pegaso e la Stella Polare, quest'ultima come sempre ferma in cielo ad indicare il Nord, troviamo Cassiopea, con la sua inconfondibile forma a "W", e Cefeo, una costellazione un po' più difficile da riconoscere essendo priva di stelle brillanti.
Dal vertice nord-est del quadrilatero di Pegaso inizia un allineamento di 3 stelle piuttosto luminose: si tratta della costellazione di Andromeda.
Proseguendo ancora sullo stesso allineamento, sull'orizzonte nord-orientale, sopra la brillante stella Capella (della costellazione dell'Auriga), possiamo riconoscere il Perseo, con una forma che ricorda una "Y" rovesciata.
Parlando di queste costellazioni, non si può fare a meno di citare due oggetti del cielo tra i più ammirati dagli astrofili. Si tratta di oggetti molto facili da osservare, adatti anche a chi si avvicina per la prima volta all'osservazione astronomica. Iniziamo con il "Doppio Ammasso del Perseo": si trova nella zona di cielo tra Perseo e Cassiopea ed è già visibile ad occhio nudo in cieli oscuri e senza Luna, ma diventa spettacolare già con un semplice binocolo.
Complessivamente i due ammassi sono costituiti da circa 400 stelle, e distano da noi oltre 7.000 anni luce.
Guardiamo adesso la costellazione di Andromeda: delle 3 stelle più brillanti che troviamo vicino a Pegaso, prendiamo a riferimento quella centrale.
Spostiamoci da lì verso Cefeo: con l'aiuto di una mappa, non sarà difficile notare anche con un binocolo (ma in cieli molto bui si può intravedere anche ad occhio nudo) una leggera nebulosità a forma di ellisse schiacciata: è la famosa Galassia di Andromeda, omonima della costellazione che la ospita.
Andromeda è la galassia più vicina alla nostra Via Lattea, ma i "grandi numeri" che la caratterizzano non mancheranno di emozionare chi per la prima volta potrà osservarla attraverso un telescopio: si trova comunque alla distanza di circa 2 milioni e mezzo di anni luce (un anno luce è pari a circa 9.460,8 miliardi di km), ha un diametro di circa 200.000 anni luce secondo le stime più recenti e contiene oltre 100 miliardi di stelle!
Concludiamo il tour del cielo con l'Orsa Maggiore, che in questo periodo troviamo bassa sull'orizzonte settentrionale.
Tra le due Orse possiamo riconoscere il Dragone.

 

Dal sito ufficiale UAI