Cdm 20210915 2200 OrizzonteZ

PIANETI

Mercurio: rimane sempre molto basso sull’orizzonte occidentale, difficilmente rintracciabile alla luce del crepuscolo serale. Le condizioni teoricamente più favorevoli per tentare di individuarlo si verificano il 3 settembre, quando tramonta 48 minuti dopo il Sole. Nei giorni successivi il pianeta anticipa sempre più l’orario del proprio tramonto avvinandosi alla congiunzione con il Sole che avrà luogo a ottobre.

 

Venere: visibile all’inizio della sera, sull’orizzonte occidentale, dove tramontava un’ora e mezza dopo il Sole. Questa situazione permane nelle prime settimane di settembre, ma all’inizio dell’Autunno Venere inizia a ritardare di alcuni minuti l’orario del proprio tramonto, incrementano così l’intervallo di tempo a disposizione per osservarlo. Venere completa il suo percorso nella costellazione della Vergine: dal 18 settembre potremo osservare il pianeta nella Bilancia.

 

Marte: è ormai molto vicino al Sole, con sui sarà prossimamente in congiunzione. Il pianeta rosso si trova sull’orizzonte occidentale immerso nella luce del crepuscolo. Il 5 settembre Marte lascia il Leone ed inizia ad attraversale la costellazione della Vergine.

Giove: è ancora osservabile in condizioni ottimali: lo vediamo culminare a Sud nel corso della prima parte della notte, per poi osservarlo mentre scende gradualmente verso l’orizzonte a Sud-Ovest. Giove si muove lentamente con moto retrogrado nella costellazione del Capricorno.

Saturno: le condizioni di osservabilità del pianeta con gli anelli sono sostanzialmente analoghe a quelle di Giove. Entrambi i pianeti – reduci dalle opposizioni di agosto – si trovano relativamente vicini, nella costellazione del Capricorno. Anche Saturno pertanto è osservabile per gran parte della notte.

Urano: si può individuare il pianeta sopra l’orizzonte ad Est nel corso della tarda serata. Con il passare dei giorni Urano anticipa sempre più l’orario in cui sorge e si allunga così l’intervallo di tempo in cui è possibile osservarlo, che ormai si estende per gran parte della notte. Urano è al limite della visibilità occhio nudo e per poterlo individuare si consiglia l’uso di un telescopio. Il pianeta si sposta lentamente con moto retrogrado nella costellazione dell’Ariete.

Nettuno: il pianeta raggiunge l’opposizione al Sole il giorno 14 settembre. Nettuno è pertanto osservabile per l’intera durata della notte. Lo si può individuare ad Est dopo il tramonto del Sole, al culmine a Sud nelle ore centrali della notte e ad occidente prima dell’alba. Nonostante le condizioni ottimali di osservabilità, è comunque necessario l’uso del telescopio per poter individuare il pianeta, la cui luminosità è inferiore ai limiti accessibili all’osservazione ad occhio nudo. Nettuno si trova ancora nella costellazione dell’Acquario, dove è destinato a rimanere fino all’anno 2022

 

Plutone: nelle ore centrali della notte è possibile individuarlo man mano più basso sull’orizzonte a Sud-Ovest. Plutone ha una luminosità molto bassa ed è sempre indispensabile l’uso del telescopio per poterlo individuare. Plutone si trova ancora nella costellazione del Sagittario che lo ospiterà ancora a lungo, fino al 2023.

 

CONGIUNZIONI

Luna - Venere : la sera del 10 settembre nelle prime ore della sera possiamo ammirare il tramonto di Venere seguita dalla falce di Luna crescente.

 

Luna - Giove - Saturno : suggestiva concentrazione di astri nel Capricorno. La notte del 17 settembre la Luna si trova al centro della costellazione tra Giove e Saturno.

 

Luna - Pleiadi : nella tarda serata del 25 settembre la Luna si trova nella costellazione del Toro, vicina all’ammasso stellare delle Pleiadi.

 

COSTELLAZIONI

Gli astri che eravamo abituati a vedere ben alti in cielo intorno alla mezzanotte, sono invece spostati verso occidente dove si accingono a tramontare. Nelle prime ore della sera sarà possibile scorgere sull'orizzonte lo Scorpione, seguito dal Sagittario e, più in alto, dall'Ofiuco e da Ercole.

Più a Nord - Ovest tramonta invece la brillante stella Arturo, nella costellazione del Bootes: al suo fianco sinistro notiamo la piccola costellazione della Corona Boreale.

Qualche ora più tardi sarà il turno del Triangolo Estivo ad avviarsi verso l'orizzonte occidentale. Ne ricordiamo ancora una volta le componenti principali: sopra il Sagittario troviamo l'Aquila, con la stella Altair che rappresenta il primo dei tre vertici del Triangolo.

La stella più brillante delle tre è invece Vega, nella Lira. La figura geometrica è completata da Deneb, la coda del Cigno. Con l'aiuto della mappa del cielo si potranno facilmente identificare anche le costellazioni minori, disposte tra l'Aquila e il Cigno; in particolare, sono riconoscibili la Volpetta, la Freccia e il Delfino.

Tornando alla fascia zodiacale, le costellazioni visibili verso Sud in questo periodo sono meno spettacolari e di più difficile identificazione rispetto a quelle osservate nei mesi precedenti.

Capricorno, Acquario e Pesci sono piuttosto estese, ma prive di stelle brillanti.

Più facile da trovare la minuscola costellazione dell'Ariete, che vedremo sorgere a Est.

Per riconoscere queste costellazioni possiamo sfruttare gli allineamenti delle stelle più brillanti delle costellazioni che troviamo nelle vicinanze: Acquario e Pesci ad esempio si trovano proprio sotto il grande quadrilatero di Pegaso, il cavallo alato, che dopo il tramonto domina il cielo di Sud-Est.

Partendo da Pegaso, verso Nord-Est, troviamo la costellazione di Andromeda, dove anche con un semplice binocolo (ma in cieli molto oscuri la si intravede già ad occhio nudo) è possibile osservare l'omonima galassia. Andromeda è seguita da Perseo, con una forma che ricorda una "Y" rovesciata.

Più in alto rispetto ad Andromeda e Perseo, spostandoci a Nord verso la Stella Polare, troviamo Cassiopea, con la sua caratteristica forma a "W", e la meno appariscente costellazione di Cefeo.

Tra Perseo e Cassiopea c'è un altro noto oggetto del profondo cielo che merita di essere osservato: si tratta del cosiddetto "Doppio Ammasso del Perseo".

I due ammassi contengono complessivamente circa 400 stelle e distano da noi oltre 7.000 anni luce, separati da circa un migliaio di anni luce l'uno dall'altro.

Il "Doppio Ammasso" è un oggetto molto esteso: la visione migliore la si può avere con un binocolo, che permette di ammirare entrambe le concentrazioni di stelle, che di norma non entrano nel ristretto campo inquadrato da un telescopio.

Completiamo la descrizione della volta celeste con l'Orsa Maggiore, che troviamo a Nord - Ovest, accompagnata dal Dragone, un "serpente" di stelle che si snoda tra le due Orse.

 

Dal sito ufficiale UAI